PESCARA – E’ stato “acciuffato” il boss della prostituzione della pineta D’Avalos di Pescara. Viorel Verdesan, alias “Badea”, alias “Berlusconi”, un 34enne domiciliato a Francavilla al Mare, “gestiva” alcune ragazze romene costringendole a prostituirsi e facendosi pagare una sorta di tassa per ogni sera di lavoro. Per questo è stato arrestato dalla squadra mobile di Pescara. I reati di cui è accusato sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione continuata (consumata e tentata) e falso.
Alla vista degli agenti l’uomo ha tentato la fuga ma è stato catturato e condotto in carcere. Già in passato ha avuto problemi con la giustizia. Nel 2007 è stato arrestato sempre dalla Squadra Mobile per aver abusato sessualmente di una sedicenne romena, ospite di un centro di accoglienza per minori a Pescara, tentando di avviarla alla prostituzione. Per questi episodi lo straniero è stato condannato nel 2010 dal Tribunale di Pescara a sei anni di reclusione.
Non potendone più delle sue angherie, sono state le vittime stesse a denunciare l’uomo alla polizia che, a quanto pare, chiedeva 50 euro a sera a ciascuna delle donne che lavoravano nella zona della pineta, a titolo di tassa di occupazione del suolo pubblico. Riteneva che quella zona fosse sotto il suo controllo assoluto e si rivolgeva alle lucciole dicendo loro: “Io sono Badea e voi non dovete andare a lavorare li’ finché non mi pagate, altrimenti morirete”.
Dopo un periodo di sottomissione le giovani si sono ribellate e lo straniero ha reagito in malo modo con minacce e, in alcune occasioni, percosse. Per questo alcune di loro si sono rivolte alla questura e una delle romene ha riferito di essere stata avviata alla prostituzione da Verdesan nel 2009, quando era minorenne (con un documento falso fornito da lui), e di essere stata costretta a consegnargli circa 400 euro a sera. Nel corso delle indagini sono state appurate le responsabilità di due giovani romene e di un pescarese 58enne, incaricari da Verdesan di controllare sulla strada le prostitute sfruttate e di riscuotere i proventi o la tassa di servizio. I tre sono stati denunciati per i reati di sfruttamento della prostituzione ed estorsione continuata .