MARTINSICURO – Venti indagati e decine di appartamenti sequestrati dalla polizia per impedire il favoreggiamento della prostituzione nei territori costieri teramani. L’operazione è scattata questa mattina a Martinsicuro, Villa Rosa e Alba Adriatica. I sequestri riguardano una serie di appartamenti locati da agenzie immobiliari.
La misura del sequestro preventivo nasce dall’inchiesta sul favoreggiamento della prostituzione a cui hanno lavorato gli uomini della squadra mobile sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Teramo.
La clientela veniva procacciata grazie a foto e annunci pubblicati su riviste specializzate di incontri a luci rosse ma, soprattutto, attraverso la figura di un intermediario che si preoccupava di gestire gli “appuntamenti”. Le indagini della questura di Teramo sono partite a gennaio.
Alla polizia erano giunti esposti alcuni anche anonimi di inquilini stanchi di vedere continui andirivieni di lucciole e clienti negli appartamenti affittati da privati alle prostitute ma anche da altre persone (non e’ stata accertata alcuna responsabilita’ di agenzie immobiliari) dedite al giro di prostituzione.
Stamane, nell’ambito dell’operazione denominata “Sex in house” su provvedimento di sequestro preventivo firmato dal giudice del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano (pm Stefano Giovagnoni) sono stati messi i sigilli a 29 appartamenti (e’ forse uno dei piu’ grossi sequestri in questo ambito su scala regionale) sparsi fra Martinsicuro, Villa Rosa e Alba Adriatica. 23 le persone indagate per reati che vanno dal favoreggiamento della prostituzione alla locazione di immobili a fini di prostituzione.
I dettagli dell’operazione scattata all’alba dagli agenti della Mobile diretti dal vice questore Gennaro Capasso sono stati presentati stamane dal procuratore capo di Teramo, Antonio Guerriero e dal questore Giovanni Febo. Gli investigatori si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche e pedinamenti per arrivare a ricostruire la filiera della criminalita’ legata alla prostituzione. In tutto sono state individuate 131 “lucciole” dieci delle quali saranno espulse. La maggioranza e’ di nazionalita’ romena e ucraina ma ci sono anche ragazze di colore, cinesi e italiane.