PESCARA – Tra le ragazze c’erano anche delle minorenni. La polizia ha arrestato due nigeriane di 28 e 33 anni, legate a un’organizzazione criminale che reclutava ragazze in Nigeria per poi sfruttarle in Italia nel giro delle prostitute. L’operazione è stata compiuta dalla 2/a Sezione della Squadra Mobile di Ferrara.
Le donne, rintracciate a seguito di perquisizioni eseguite a Ferrara e Pescara in collaborazione con l’omologo ufficio investigativo, sono state arrestate in esecuzione di misure cautelari proposte dalla Dda di Bologna e accusate di concorso in prostituzione minorile e favoreggiamento e sfruttamento aggravati.
L’organizzazione accompagnava le ragazze fino a una località oggetto di approfondimenti e le imbarcava per l’Italia promettendo una sistemazione lavorativa, con cui avrebbero ripagato il costo del viaggio. Qui scoprivano che il lavoro non esisteva e che per saldare il debito avrebbero dovuto vendersi in strada.
Il contratto veniva sancito con un rito woodoo, con cui si impegnavano a restituire l’equivalente di 30 mila euro. Gli aguzzini facevano leva anche su eventuali ritorsioni alle quali sarebbero stati esposti i familiari in Nigeria. L’organizzazione si serviva, infine, di alcune donne per il controllo su strada delle ragazze.
A Ferrara, nella casa dove una di loro era stata sistemata, vivevano anche la seconda sfruttatrice arrestata e altre due ragazze, una ancora minorenne, che a loro volta si prostituivano. L’attività investigativa è stata avviata nel maggio scorso, quando Grace, nome di fantasia di una delle ragazze schiavizzate dagli sfruttatori, ha deciso di affrancarsi dalla vita di strada e di raccontare tutto alla Polizia di Stato di Ferrara. Grazie alla sua collaborazione gli investigatori hanno ricostruito l’odissea delle ragazze.