ROMA – Tre articoli, un pagina. Il disegno di legge costituzionale per l’abolizione delle province, all’esame del consiglio dei ministri di venerdì 5, è un testo breve. Il primo articolo sostituisce l’articolo 114 della Costituzione: « La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato», dice la nuova formulazione eliminando appunto il riferimento alle province. L’articolo 2 cancella ogni riferimento alla province in tutti gli altri articoli della Costituzione. Tredici in tutto i commi modificati.
Viene poi fissato il percorso per le tappe successive, da realizzare con una legge ordinaria. Fin da ora si stabilisce che con eventuali enti intermedi dovranno essere a costo zero: «Con le legge regionale nei limiti dei criteri generali definiti con legge dello Stato, sentita la popolazione regionale, possono essere istituiti e disciplinati, senza oneri per lo Stato, enti locali per l’esercizio di funzioni di governo dell’area vasta e di coordinamento dei comuni». Per la fase transitoria si dice che «in sede di prima applicazione, entro sei mesi dalla data in entrata in vigore della legge statale» le Regioni «disciplinano con legge regionale gli enti locali». Se la Regione non provvede le «Province sono comunque soppresse e le relative funzioni sono redistribuite».
Il governo intende «salvaguardare i lavoratori» delle province e «le funzioni» di questi enti abrogati con il ddl costituzionale. Lo ha detto il premier Enrico Letta nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministro. Il premier ha poi tracciato una sorta di «road map» parlamentare: «Il pronunciamento della Corte Costituzionale ha bloccato il processo» di abolizione delle Province, ma «dato che manteniamo l’orientamento di dare seguito a quello che era contenuto nel discorso con cui il Governo ha ottenuto la fiducia, dove era scritto chiaramente “Abolizione delle Province”, abbiamo ritenuto necessario intervenire al maggior livello possibile, abrogando la parola Province da tutti gli articoli della Costituzione. Ci sentiamo vincolati a quell’impegno. Spero che il Parlamento lo approvi nel più rapido tempo possibile», aggiunge.