PESCARA – Gli uomini della questura di Pescara hanno eseguito cinque misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti componenti di un nucleo familiare, padre, due figli e due nipoti, ritenuti i presunti protagonisti del commando che domenica pomeriggio avrebbe gambizzato in strada il pugile Emanuel Zuanel.
I cinque sono indagati per i reati di tentato omicidio e porto abusivo di armi in concorso con l’uomo già arrestato nell’immediatezza dei fatti. Sarebbe stato uno degli arrestati di oggi ad esplodere più colpi di pistola all’indirizzo della vittima, tre di questi colpi hanno attinto il pugile alle gambe.
Gli altri cinque indagati invece avrebbero ripetutamente colpito il pugile con calci e pugni mentre giaceva a terra ferito. Il movente dell’aggressione è stato individuato nelle continue e pressanti richieste di piccoli prestiti che il pugile, disoccupato, avrebbe avanzato negli ultimi tempi nei confronti di uno del gruppo. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, su richiesta del pm, Barbara Del Bono.
Le indagini sulla vicenda non sono ancora concluse. Gli investigatori cercano “ulteriori riscontri di un quadro abbastanza chiaro”. Al momento l’arma non e’ stata ancora recuperata, comunque, e’ stato utilizzato sicuramente un revolver in quanto sul posto dell’aggressione non sono stati trovati bossoli. L’arma e’ importante per stabilire il calibro e rafforzare l’accusa di tentato omicidio. Stando a quanto emerso, il commando ha agito con “unita’ di intenti” e con la volonta’ di colpire Emanuel Zuanel con la pistola: Luigi Di Pietrantonio spara al pugile e gli altri, Luca e Deny Di Pietrantonio, figli di Luigi, Valerio e Diego Di Lazzaro, nipoti di Luigi e William Natali, arrestato nei giorni scorsi, colpiscono la vittima con calci e pugni. Gli investigatori stanno lavorando per fare luce sull’esatto movente che, al momento, ritengono sia legato alle continue richieste di denaro da parte del pugile, probabilmente, a piu’ di uno degli arrestati.
“Sono stati sparati piu’ colpi – ha detto in conferenza stampa il dirigente della squadra mobile Pierfrancesco Muriana -. La vittima ne ha contati cinque. Sicuramente e’ stato colpito da tre colpi alle gambe e vicino all’arteria femorale. I medici ci hanno detto che ha corso il rischio di morire perche’ i colpi sono passati nella zona dell’arteria femorale”. Gli arrestati hanno detto di essere innocenti. “E’ stata una spedizione punitiva – ha affermato il questore di Pescara Paolo Passamonti – tipo quella dell’omicidio Rigante. Si e’ sfiorata la tragedia, ma fortunatamente e’ andata bene. Diciamo a chi delinque che verra’ sempre perseguito”.
Il questore ha, inoltre, evidenziato anche “l’apporto dato da alcuni cittadini soprattutto nella prima fase delle indagini per ricostruire le fasi dell’agguato. Il controllo del territorio che operiamo su tutto il territorio di Pescara ha prodotto risultati immediati. Nell’arco delle 24 ore sono operative cinque macchine delle Volanti e almeno due del Reparto Prevenzione Crimine. Inoltre una macchina e’ operativa anche a Montesilvano. Non a caso, abbiamo registrato un crollo delle rapine ai danni delle banche e degli uffici postali grazie anche al presidio continuo delle forze dell’ordine sul territorio”. La vittima e’ ancora ricoverata all’ospedale di Pescara con una prognosi di 45 giorni.