ORTONA – Botta e risposta tra Febbo e Paolucci sulla questione dei Punti nascita. In sostanza, per il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo sarebbe “tutto da rifare in primis per Ortona e poi per Atri, Penne e Sulmona. Il Tar, infatti, avrebbe accolto la richiesta di sospensiva della chiusura (ricorso n.219/2015) confermando di fatto le osservazioni che erano state sottolineate negli ultimi mesi per chiedere di rivedere il provvedimento”.
Lo stesso sottolinea ancora che con la sentenza del Tribunale amministrativo (ordinanza collegiale 112/2015) quindi viene rimessa in discussione la “scellerata linea intrapresa dalla Regione in Sanita’ e di fatto vengono smentite le motivazione portate avanti da una maggioranza presuntuosa , arrogante e “ignorante” perche’ ignora dati e procedure. Chi spieghera’ ai cittadini che non bisognava chiudere il Punto nascita? Chi paghera’ per i danni arrecati alle comunita’ locali? Come usciranno D’Alfonso e Paolucci da questa clamorosa debacle?”.
Ma la replica non tarda ad arrivare. E’ lo stesso Silvio Paolucci a precisare che il Tar Abruzzo, in realtà, “ha dato ancora una volta ragione alla Regione sul Punto nascita di Ortona, questa e’ la vera notizia”. L’assessore alla Programmazione sanitaria lo ribadisce dopo aver letto l’ordinanza dei giudici amministrativi della sezione distaccata di Pescara depositata oggi.
“Come dovrebbe essere noto ai legislatori regionali, il punto nascita riguarda il reparto di Ostetricia, per il quale e’ stato nuovamente richiesta sospensiva e ancora una volta la stessa e’ stata respinta. Nel provvedimento – sottolinea Paolucci – si dispone la sospensione della delibera Asl limitatamente alla parte in cui dispone la interruzione dei ricoveri relativi ‘alle malattie e disturbi dell’apparato riproduttivo femminile’, cioe’ del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Ortona. Per questo reparto la Regione e la Asl condividono l’esigenza di elevare, e di molto, l’offerta ospedaliera di Ortona, puntando, per il bene delle esigenze della popolazione abruzzese, sull’Oncologia ginecologica. Avendo, peraltro la Regione Abruzzo un’offerta sovrabbondante delle prestazioni dei disturbi dell’apparato riproduttivo”.
“Cio’ significa– continua Paolucci – che verra’ predisposto eventualmente apposito decreto. A rafforzare questa interpretazione, nella parte dispositiva il Tar esclude espressamente i ricoveri che ‘esulano l’ambito ostetrico e perinatale’. Questi sono gli atti, le interpretazioni strumentali di una certa parte della politica le lasciamo ad altri, peccato che spesso questo accade in Sanità”. Ad esprimersi sul ricorso (n. 219 2015 del registro generale) e’ stata la sezione staccata di Pescara (sezione prima) del Tar Abruzzo presieduta da Michele Eliantonio, consigliere Dino Nazzaro, consigliere estensore Alberto Tramaglini.