SULMONA – Erano circa in 150 a manifestare sotto la pioggia per la salvaguardia del punto nascita di Sulmona. Il corteo di protesta è stato organizzato dai sindacati. Forze sociali, cittadini, personale dell’ospedale e qualche rappresentante delle istituzioni si sono ritrovati all’ingresso dell’ospedale dell’Annunziata per andare in corteo fino al luogo della posa della prima pietra del nuovo ospedale che dovrebbe sorgere li accanto e dissotterrarla simbolicamente.
Non sono mancati momenti di tensione quando le forze dell’ordine hanno provato ad impedire l’ingresso dei manifestanti nel cortile dell’ospedale. Dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, le forze dell’ ordine hanno scortato il corteo fino al cantiere deserto dell’ospedale nuovo. Qui con una cerimonia simbolica è stata dissotterrata la prima pietra e messi dei fiori come se fosse una lapide.
In rappresentanza del sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli impegnato in consiglio regionale sulla questione, c’erano la consigliera Roberta Salvati e l’assessore Stefano Goti. Presenti, fra gli altri, il sindaco di Pratola Antonio De Crescentiis con la sua maggioranza, il vice sindaco di Campo Di Giove Stefano Di Mascio, i consiglieri di minoranza Alessandro Lucci, Luigi La Civita, Luigi Santilli, Alessandro Pantaleo e Gianfranco Di Piero, Gabriele Tedeschi presidente dell’ordine degli avvocati, la classe VAS dell’Istituto Vico, molti rappresentanti sindacali e tantissimi lavoratori del presidio in camice bianco.
Fra la folla anche mamme coi passeggini, nonne e giovani donne che hanno voluto testimoniare con la loro presenza l’importanza del reparto. All’inizio della manifestazione, alle 10, è arrivato anche il consigliere regionale Andrea Gerosolimo, che ha voluto fare una capatina al sit in prima di andare in consiglio regionale.
“Ci stanno prendendo in giro – affermano in coro i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Nursind – Ci dicono che vogliono realizzare l’ospedale e intanto chiudono i reparti. Questo è solo l’inizio di una lotta dura e decisa che andrà avanti fino a quando il territorio non riavrà tutto quello che gli è stato tolto”. Il personale del reparto ha fatto scendere dalla vetrata del reparto al terzo piano dell’ala vecchia anche uno striscione con la scritta “Sulmo mihi patria est, ieri, oggi e domani” e dei palloncini colorati