LANCIANO – E’ stato un processo blindato quello per la rapina nella villa dei coniugi Martelli di Lanciano, iniziato stamani. Giornalisti e familiari degli imputati fuori dal Palazzo di Giustizia e lo stesso edificio è presidiato da decine di uomini delle forze dell’ ordine.
Il provvedimento di sicurezza è stato adottato dal presidente del tribunale di Lanciano Riccardo Audino in occasione dell’avvio dell’udienza preliminare in camera di consiglio dinanzi al gup Giovanni Nappi celebrato nell’aula di Corte d’Assise, posto al terzo piano ed inaccessibile. Tutte le altre udienze, civili e penali, sono state spostate nei piani inferiori.
Il processo è stato aperto e dopo le formalità durate circa trenta minuti, è stato rinviato al 30 settembre, con la diversificazione della posizione dei sette imputati: tutti hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato. I coniugi Martelli oggi non erano presenti in aula in quanto hanno deciso di non costituirsi parte civile. Nella prossima udienza vi sarà la discussione ed assai probabilmente la sentenza.
Presenti in aula cinque dei sette imputati. Assenti Marius Adrian Martin, l’unico fuggito in Romania e poi catturato e Ruset Aurel. Tutti accusati della crudele rapina avvenuta a Lanciano la notte del 23 settembre 2018, a danno dei coniugi Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan a cui è stato brutalmente reciso il padiglione auricolare destro, devono rispondere di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma; imputazioni per le quali il procuratore capo Mirvana Di Serio ha chiesto e ottenuto il loro rinvio a giudizio. I coniugi Martello, lo ricordiamo hanno rinunciato a costituirsi parte civile. Imputati sono il presunto capo banda Adrian Martin, fuggito ed estradato dalla Romania lo scorso novembre, Alexandru Colteanu, l’unico che non ha reso confessione, i fratelli Ion e Costantin Turlica e il loro cugino Aurel Ruset e l’autista George Ghiviziu. Il settimo romeno Gheorghe Traian Jacota risponde solo di favoreggiamento per la tentata fuga di Ghiviziu. Dopo le ammissioni negli interrogatori di garanzia in carcere, i rapinatori hanno confessato e sono stati inchiodati anche dai riscontri della polizia scientifica di Ancona che ha trovato tracce negli indumenti, suole delle scarpe, bottiglie e guanti sequestrati. Inoltre impronte, altre tracce biologiche ed ematiche anche nel borsone ritrovato durante la fuga sulla Golf, seconda auto utilizzata, oltre a una Bmw, dove c’erano fascette e nastro isolante con cui i Martelli vennero legati e imbavagliati. Nel sanguinario assalto a villa Martelli i rapinatori portarono via tre orologi e oggetti in oro. Con la Fiat Sedici del dottor Martelli andarono poi a prelevare contanti, per un totale di 1.990 euro, con bancomat e carte di credito estorti al Martelli. L’unico che non ha mai parlato è Alexandru Bogadan Colteanu, a cui è contestata la recidiva specifica: anni fa fu autore di una rapina e di un pestaggio.