PESCARA – Cinque componenti di una banda specializzata in rapine e assalti a furgoni portavalori sono stati arrestati all’alba da squadra mobile e carabinieri della compagnia di Pescara in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Valentina D’Agostino. Ai cinque sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, rapina, furto e spaccio.
Le indagini hanno consentito di fare luce su alcuni gravi reati messi a segno in provincia di Pescara tra i mesi di maggio e agosto del 2013. In particolare, a quattro indagati e’ contestata la rapina ad un furgone portavalori avvenuta il 17 giugno del 2013 nei pressi del centro commerciale Mall di Villanova, che frutto’ 52 mila euro, mentre altri due indagati sono ritenuti responsabili della rapina ad un distributore di carburanti avvenuta il 27 maggio del 2013 a Villa Raspa di Spoltore, durante la quale furono rubati oltre 4.000 euro. A tre componenti della banda sono imputati i furti di due autovetture, messe a disposizione dell’organizzazione per portare a segno gli assalti, mentre ad uno solo degli indagati e’ contestato anche il reato di spaccio di cocaina.
Due rapine sono state sventate nel corso delle indagini grazie a perquisizioni mirate che hanno mandato a monte i piani del gruppo. Le indagini sono state condotte anche con l’uso di intercettazioni relative all’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Italo Ceci, ucciso a Pescara nel gennaio del 2012, che hanno dato pieno riscontro a dichiarazioni rese dall’ex compagna di un membro della banda. Ora si punta ad accertare il coinvolgimento dei membri della banda di rapinatori in altri episodi delittuosi avvenuti in Abruzzo e in altre regioni.
Gli arrestati sono Roberto De Lido, 47 anni, domiciliato a Riccione, Mario Di Emidio, 48 anni, residente a Spoltore , Nicola Nocella, 57 anni, residente a Pescara, Massimiliano Palliotti, 34 anni, domiciliato a Manoppello Scalo. Resta da prendere Giovanni Misso, 60 anni, domiciliato a Cecina, uno dei leader del gruppo, definito uno dei piu’ pericolosi, che gli investigatori contano pero’ di acciuffare. Ha gia’ scontato venti anni di carcere per un omicidio avvenuto a Genova durante la traduzione di un detenuto.
“Erano davvero pericolosi, non avevano remore ad usare le armi”, ha detto il colonnello Paolo Piccinelli, comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, presente alla conferenza stampa con Francesco De Cicco, vicario del questore. E il dirigente della mobile, Pierfrancesco Muriana, ha aggiunto che i componenti del gruppo erano “scaltri, attenti, usavano soprannomi e messaggi criptici”, di qui la difficolta’ delle indagini, e il gip sottolinea nell’ordinanza la capacita’ di questi soggetti ad uccidere, essendo “pronti a tutto, anche ad affrontare scontri armati”. Carabinieri e polizia sono intervenuti in due occasioni, con perquisizioni e acquisizioni di elementi di prova, e hanno fatto saltare due rapine gia’ programmate, in autostrada e a Cecina, e lo hanno fatto “a difesa dell’incolumita’ dei cittadini e delle forze dell’ordine”, ha sottolineato il capitano Claudio Scarponi, comandante della compagnia di Pescara dei carabinieri. Nelle conversazioni intercettate dagli investigatori (nonostante i rapinatori avessero delle linee dedicate) si fa chiaro riferimento alla rapina saltata e viene pianificato il da farsi, compreso l’incendio di una macchina da usare per un colpo. Nel corso delle indagini, e dalle intercettazioni, e’ emerso il nome di Massimo Ballone, ex componente della banda Battestini, e si e’ capito che diversi componenti della banda sono suoi amici, ma non e’ indagato per questi fatti. E’ invece indagato per l’omicidio di Italo Ceci, e con lui anche Di Emidio, suo amico, e proprio da quell’omicidio sono partite le indagini che hanno portato agli arresti di oggi. De Lido, invece, e’ stato in cella con Ballone.