ROMA – Finalmente ci siamo. La fatidica data del 4 dicembre è arrivata. “Ci giochiamo in 48 ore il futuro dei prossimi vent’anni» ha detto Renzi aprendo il comizio di Palermo del venerdì. «La differenza la faranno poche migliaia di voti. Perciò scaricate la rubrica del telefonino e andate a lavorare concretamente con le persone» aveva detto ieri a Napoli. «Ci sono gli indecisi e ci sono un sacco di bufale in giro. Io sono molto ottimista – ha concluso il premier – ma non mi fate fare gesti scaramantici qui a Napoli».
«Nonostante voti inventati in giro per il mondo, il voto degli italiani farà vincere il no» attacca il leader della Lega, Matteo Salvini incontrando i giornalisti di fronte a Palazzo Chigi. «Penso che in consolati e ambasciate ne siano successe di cotte di crude – aggiunge Salvini – ma penso che il no degli italiani superi gli eventuali sì inventati da Renzi in giro per il modo».
Gli ultimi appelli per il Sì e il No arrivano anche da Firenze (dove il premier terrà il suo comizio) e Torino (dove è atteso il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo). Parlando a proposito della possibilità che si vada ad elezioni anticipate in caso di vittoria del Sì al referendum Renzi ha detto: «Tutti questi retroscena fantapolitici non li prendo nemmeno in considerazione…Io non vado a elezioni anticipate perché non dipende dal presidente del Consiglio ma dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento».
Si conclude oggi la possibilità per gli italiani all’estero di votare per il referendum costituzionale. Alle 16, ora locale, è fissato infatti il termine per presentare i plichi elettorali agli uffici consolari. Renzi ha respinto le accuse di brogli: «Mi spiace molto, è un film che ogni volta si ripropone, il voto all’estero è stato proposto dall’allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco perché dire che lì si fanno i brogli, perché alimentare tensioni e polemiche?».
Intanto il voto rischia di finire a carte bollate. Non solo le denunce preventive del fronte del No per il sospetto di brogli nel voto degli italiani all’estero. Ma anche un’iniziativa a sorpresa di Beppe Grillo, che vuol denunciare il premier per «abuso di credulità popolare» per aver mostrato un facsimile della scheda per l’elezione dei futuri senatori. «La scheda ci sarà, i cittadini voteranno i senatori. Grillo se vuole andare in tribunale a denunciarmi faccia, magari a Palermo, dove sanno qual è la strada», ribatte Matteo Renzi, con una frecciata sul caso delle firme false M5s. «Ma il reato è depenalizzato – aggiunge – i Cinque stelle non se ne sono accorti perché in Parlamento non vanno spesso. Ma Grillo è salvo per aver parlato di scie chimiche e sirene…».