ROMA – Già era nell’aria da ieri ma adesso è ufficiale: otto parlamentari lasciano Scelta Civica e approdano al Pd. “Accogliamo l’invito di Renzi a un percorso e a un approdo comuni. Per questo aderiamo ai Gruppi del Pd di Senato e Camera, alcuni di noi anche al partito” è quello che si legge nella nota ufficiale degli otto montiani in uscita dal partito.
Insieme a Gianluca Susta, Alessandro Maran, Pietro Ichino, Ilaria Borletti Buitoni, Ilaria Tinagli e Carlo Calenda ci sono anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e Linda Lanzillotta. «Ci muove la convinzione – spiegano nella nota – che ora è finalmente possibile voltar pagina rispetto ai partiti, alle ideologie e alla storia politica del secolo scorso. Oggi ci ripromettiamo di portare nei gruppi parlamentari del nuovo Pd i nostri valori liberaldemocratici, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre competenze e il nostro spirito di servizio, con l’obiettivo di concorrere al lavoro entusiasmante che attende il Parlamento nei prossimi anni: quella riforma europea dell’Italia che sola può dare speranza nel futuro a noi e ai nostri figli».
Ora Renzi ha dunque i numeri dalla sua: «Se Forza Italia, che ha sempre difeso il patto sulle riforme, adesso vuole rimangiarselo, buon appetito. Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché i numeri ci sono anche senza di loro. Spero che dentro FI prevalgano buon senso e ragionevolezza», ha detto il premier. Ieri la vicesegretaria dem Debora Serracchiani aveva di fatto scaricato Forza Italia, dopo la rottura del Patto del Nazareno: «I numeri di Fi sono stati necessari in passato, ma non credo lo saranno più».
E gli ultimi sondaggi fanno sorridere a Largo del Nazareno, che ha trovato conferma dell’«effetto Mattarella». Le rilevazioni settimanali di Swg, condotte dopo il weekend, danno il Pd al 39,5% (+1,7% rispetto alla settimana scorsa), Lega stazionaria (12,2%), Forza Italia in calo (15,1%, meno 1 punto), così come Ncd (3,2%, -0,6) e M5S (17%, -0,8). Risultati che si intrecciano ad altri arrivati a Palazzo Chigi, rilevati dall’Istituto Piepoli, e che sono concordi nel battezzare come un successo l’elezione del capo dello Stato, con un governo considerato rafforzato per il 47% degli intervistati, che per il 58% hanno apprezzato l’azione di Renzi, e la fiducia nell’esecutivo in salita di 4 punti in due settimane, al 51%.