ROMA – Renzi presta il suo primo programma di riforme a lungo termine e fa sapere che il «Mille giorni» avrà un logo dal nome eloquente: «passodopopasso». Questo il nome del sito web sul quale i cittadini potranno seguire l’evoluzione dell’attività parlamentare dei prossimi tre mesi.
«Il countdown dei mille giorni e la verificabilità dei risultati è la grande rivoluzione della politica italiana: quando sei accusato di “annuncite”, malattia tipica di una parte del ceto politico, noi rispondiamo con un elenco di date alle quali siamo autocostretti». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in apertura della conferenza stampa a Palazzo Chigi sui “Mille giorni”.«Oggi – aggiunge – parte il countdown delle riforme. Su questo saremo giudicati a maggio 2017». In questi giorni molti commentatori parlano di fine della “luna di miele” tra governo e cittadini, ma Renzi ricorda che le stesse riflessioni si facevano prima delle scorse europee. «Questi commenti portano bene», ha chiosato il premier.
«La partita della rilevanza italiana in Ue che non si esaurisce» nella collocazione di una «bandierina sulla poltrona, ma si tratta di imporre» una nuova «strategia all’Europa, e questa imposizione è un obiettivo di tutti i Paesi». E sulla nomina di Mogherini a “lady Pesc” puntualizza: «Un ministro ragionevolmente lascerà questo governo il 25 o 26 ottobre dopo il voto del Parlamento Europeo. Da un paio di giorni prima inizieremo a pensarci. Fino ad allora Federica Mogherini è il ministro» degli Esteri. «Non c’è nessuna discussione di rimpasto». «Continuiamo a lavorare con Federica che sarà con me ed il ministro Pinotti, giovedì e venerdì in Galles per il vertice della Nato», aggiunge Renzi.
Altro che «mancia elettorale, gli 80 euro sono una scommessa politica che può piacere o meno, ma sono la più grande riduzione di tasse mai fatta e di aiuto al ceto medio. Si potevano dare ad altri? noi riteniamo che si debbano dare la ceto medio per aiutare i salari dei lavoratori». E aggiunge: «Cercheremo di allargare il bonus», senza però creare «false aspettative».