BRUXELLES – Renzi da Bruxelles è stato chiaro: “Non aumenterò le tasse”. Un impegno forte quello del premier che però si scontra con la realtà. Dopo il suo ingresso a palazzo Chigi la Tasi, l’imposta sulla casa è schizzata alle stelle e la stessa Corte dei Conti parla di una “patrimoniale”. Ma dal consiglio Europeo, Renzi continua a raccontare favole. Nessun aumento delle tasse e lotta informatica all’evasione fiscale. Il premier mette anche questo tra le sue priorità. Il premier spiega di non volere aumentare il prelievo fiscale e di volere combattere l’evasione “anche attraverso innovazione digitali e incrocio dei dati”. Aggiungendo che se ne parlerà presto.
Intanto prosegue il tour europeo di Renzi. A Bruxelles il capo del governo ha incontrato il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, in un faccia a faccia di mezzora a margine del vertice europeo. Lo staff di Renzi parla di incontro positivo e di grande attenzione al programma di riforme annunciate dall’esecutivo, in particolare quelle sul lavoro. Ma dallo stesso Van Rompuy o dal suo entourage non è arrivato alcun commento.
Proprio ieri Van Rompuy era stato protagonista dello scambio di “sorrisetti” con il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso. Uno schiaffo al premier e agli italiani che aveva ricordato gli sguardi maliziosi con cui Merkel e Sarkozy avevano a suo tempo glissato ad una domanda dei cronisti su Silvio Berlusconi. Lo stesso Van Rompuy ha fatto però dire al suo portavoce, Dirk De Backer, che i giornali italiani hanno dato una lettura faziosa dello scambio di sorrisi con Barroso. “Si è volutamente travisato un sorriso – ha sottolineato De Backer -. Van Rompuy e Barroso volevano solo coordinarsi su chi avrebbe dovuto rispondere al giornalista. Gli articoli dei giornali non meritano ulteriori commenti”.
Poi Renzi in conferenza stampa da Bruxelles fa il punto su questa tre giorni europea e parla anche dei rapporti tra l’Italia e l’Ue. “L’Italia non è in conflitto con l’Europa. E, in ogni caso, siamo l’Italia” e quindi “l’atteggiamento subalterno e supino di venire in Europa con il cappello in mano io non ce l’avrò mai”, ha affermato Renzi. “Non mi sembra che ci sia alcun rapporto conflittuale con le istituzioni europee – ha sottolineato il capo del governo -. Abbiamo grandissima fiducia e un grande desiderio di investire nell’Europa che non rappresenta il nostro passato ma il nostro futuro”. Infine una promessa all’Europa: “Ci vediamo il 2 luglio a Strasburgo – ha detto facendo cenno all’inizio del semestre italiano di presidenza Ue – e vedrete se le riforme le avremo fatte. Giudicherete voi”.