ROMA – Un’Italia pronta a mantenere gli impegni con la Ue, “ma l’Europa deve cambiare”. Conti in ordine? Sì, non perché arrivano richieste esterne, ma “perché lo chiedono i nostri figli”. Parole che sembrano quasi un manifesto. E sul taglio dell’Irpef nessun dubbio: “Le risorse ci sono”.
Il giorno dopo la conferenza stampa in cui ha illustrato le misure per ridurre le tasse, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ribadisce la volontà del nostro Paese di rispettare la parola data all’Europa, ma ribadisce che il più grande impegno è cambiare per far tornare l’Europa vicina ai cittadini. Non solo.
Ospite della trasmissione Porta a Porta, il premier sulla manovra annunciata ieri continua a giocarsi il tutto per tutto: “Se il 27 maggio i soldi non arrivano, vuol dire che Matteo Renzi è un buffone”. Il presidente tranquillizza i pensionati, smentendo l’ipotesi avanzata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che oggi ha parlato di chiedere un contributo a chi prende oltre 2.500 euro di pensione: “L’idea che uno che guadagna 2-3mila euro di pensione sia chiamato a dare un contributo forse c’è per Cottarelli, ma io la escludo”.
Così come esclude il ricorso alla patrimoniale. Mentre si può immaginare che i margini delle aliquote fiscali potranno cominciare a scendere se il governo durerà. E non manca la rivendicazione della paternità dell’Italicum: “Se non c’eravamo noi non c’era neanche la legge elettorale”.