L’AQUILA – Dopo quasi tre anni di lavoro la “tesi” è finalmente pronta. Una tesi particolare, una sorta di resoconto di tutto quanto fatto dal Commissario per la Ricostruzione Gianni Chiodi nelle attività post sisma. Ed oggi il presidente ha illustrato la sua “Relazione finale” sulle attività svolte in qualità di Commissario delegato per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere, già inviata al presidente del Consiglio Mario Monti.
C’erano anche il Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, il Capo del dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali, Aldo Mancurti, il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente ed Emilio Nusca, coordinatore delle Aree omogenee. Il presidente ha poi rivolto un appello ai suoi successori ad agire con tempestività al fine di assicurare continuità alle molte attività congelate con il venir meno della emergenza. Ha poi sollecitato, per la attività di rendicontazione dei fondi spesi, il Comune dell’Aquila, alla presenza del Sindaco Cialente. La Ragioneria territoriale dell’Aquila, infatti, ha restituito i rendiconti presentati perché manca quella del Comune dell’Aquila. Se dovesse permanere tale inadempienza da parte del Comune dell’Aquila il Presidente della Regione Abruzzo, nella qualità di ex titolare della contabilità speciale, sarà costretto, “prima che lo faccia la Ragioneria territoriale, a notiziare la Procura della Corte dei Conti”. Nella relazione finale sono riportati tutti i numeri della ricostruzione, dalle risorse economiche stanziate, ai cantieri avviati per il ripristino dell’agibilità degli edifici, fino ai piani di ricostruzione dei centri storici adottati dai Comuni e alla rimozione e al monitoraggio delle macerie.
RISORSE ECONOMICHE Con la L. 77/2009, in totale risultano stanziate risorse per 10.491,6 milioni di euro: 2861,80 sono state utilizzate per l? emergenza (progetto CASE, MAP, assistenza alloggiativa ecc.); 3.207,6 sono state utilizzate per la ricostruzione (programmi di intervento sugli edifici pubblici, ricostruzione edifici privati ecc.); 4.422,2 sono da utilizzare per la ricostruzione. Circa 447 mln, giacenti nella contabilità speciale n. 5281, verranno assegnate (per competenza e per cassa) direttamente ai destinatari (Comuni, Province, soggetti attuatori interessati), in base a quanto disposto dal c. 5, art. 67-bis del D.L. 83/2012.
RICOSTRUZIONE PRIVATA Con riferimento agli edifici classificati «E» all’Aquila, nel periodo da gennaio 2012 ad agosto 2012, il numero di istruttorie approvate dalla filiera Fintecna-Cineas-Reluis ha avuto un? accelerazione. Ciò ha comportato un effetto positivo sia sul numero di contributi concessi dal Comune, che sui cantieri aperti. L’andamento della spesa, come da previsioni, mostra un trend crescente, dovuto anche al fatto che i finanziamenti riguardano gli edifici più pesantemente danneggiati e pertanto sono più corposi.
RICOSTRUZIONE PUBBLICA. In base alle delibere CIPE, sono stati finanziati 323 interventi pubblici, per un importo di 633,8 milioni di euro. Molti interventi riguardano gli edifici scolastici e universitari, oltre che i principali edifici pubblici ubicati nella città dell? Aquila. Il Commissario, con la preziosa collaborazione degli enti destinatari, ha programmato il finanziamento per 124 interventi pubblici (sui beni culturali, sugli edifici più significativi nei comuni del cratere) per un importo pari a 176,3 milioni di euro. Nel comune di L’Aquila risultano programmati 130 interventi. Di questi, nel primo semestre 2011, 30 erano ancora da avviare; nel secondo semestre 2012, ne restano da avviare 5. Nel primo semestre 2012, risultano da avviare interventi per circa 25 milioni di euro, contro i 42 dello stesso periodo del 2011. Sono invece stati conclusi lavori per 62 milioni di euro.
PIANI DI RICOSTRUZIONE. La Legge 77 del 24 giugno 2009 ha assegnato ai Comuni del cratere sismico la ripianificazione del territorio comunale e ne ha definito gli obiettivi, con particolare riguardo alla ripresa socio-economica dei territori danneggiati dal sisma. Il Decreto n. 3 del Commissario ha precisato i contenuti della Legge attraverso l’individuazione delle linee di indirizzo strategico per la ripianificazione (coordinamento delle iniziative in un’ottica di area vasta e di intercomunalità, potenziamento e valorizzazione di sistemi territoriali locali, riqualificazione delle reti ambientali, razionalizzazione della mobilità territoriale e urbana) e l’introduzione del concetto di ? area omogenea”, quale ambito a scala sovracomunale rispetto al quale i comuni possano configurare scenari futuri di rilancio del territorio e condividere comuni strategie di sviluppo. Dei 57 Comuni del cratere sismico, 54 hanno avviato la redazione del Piano di ricostruzione, secondo 3 diverse modalità: avvalendosi del supporto delle Università (37 Comuni, la maggior parte dei casi), attraverso la sottoscrizione di convenzione tra enti pubblici; ricorrendo all’affidamento mediante procedura ad evidenza pubblica a professionisti privati (15 Comuni); redigendo il piano di ricostruzione internamente al proprio Ufficio tecnico comunale (2 Comuni). L’esperienza con le Università, oltre ad offrire, quale valore aggiunto, un approccio multidisciplinare al delicato tema della ricostruzione dei centri storici, è risultata quella di maggior efficacia in termini di risultati: dei 37 comuni che si sono avvalsi del supporto delle università, 31 sono giunti all’adozione del Piano di ricostruzione e, di questi, 12 sono pervenuti alla sottoscrizione dell? Intesa con il Commissario delegato.
PIANI ADOTTATI. Alla data del 31 agosto 2012 sono stati adottati i Piani di Ricostruzione di 33 Comuni, per un importo totale stimato di 7,5 miliardi. La maggior parte di tale importo si riferisce al piano di L’Aquila e frazioni (5,5 miliardi).
PIANI PERVENUTI AD INTESE Alla data del 31 agosto 2012, dei 33 Comuni che hanno adottato il Piano di Ricostruzione, 14 Comuni sono pervenuti all? Intesa con il Commissario. L’importo programmatico totale oggetto di intesa è di 6,2 miliardi. La maggior parte di tale importo si riferisce al piano di L’Aquila e frazioni (5,5 miliardi). Le stime degli interventi dei Piani di ricostruzione si basano sull’elaborazione di quadri tecnico-economici che si riferiscono alla ricostruzione privata e pubblica, quest’ultima comprensiva degli interventi sull’edilizia pubblica e degli interventi su reti e spazi pubblici. La maggior parte dei costi stimati per la ricostruzione dei centri storici sono da attribuirsi alla ricostruzione privata, che costituiscono oltre l? 80% dell’importo complessivo. La ricostruzione dei centri storici di L’Aquila e frazioni incide per circa il 90% sul totale degli importi ad oggi oggetto di intesa.