L’AQUILA -La firma del tanto atteso decreto sulla ricostruzione arriverà entro sabato. Ma le cose sono andate meglio del previsto. Infatti il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha firmato oggi il DPCM che definisce nuove procedure per il riconoscimento dei contributi per la ricostruzione privata dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009. Lo annuncia il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Il documento, in particolare, introduce il metodo parametrico per la concessione degli indennizzi nei centri storici, uno strumento che potra’ consentire di accelerare l’iter nell’erogazione dei rimborsi e ottenere un maggiore risparmio rispetto alla precedente procedura che, in ogni caso, non sara’ annullata.
L’adesione al nuovo procedimento, infatti, sara’ frutto di una scelta volontaria dei cittadini interessati, come previsto nel decreto attuativo che riguarda l’Aquila. Sono tre le principali caratteristiche del metodo parametrico una volta a regime: Calcolo dell’indennizzo. Quest’ultimo sara’ determinato a seguito di una analisi degli edifici effettuata dai progettisti con il supporto della cosiddetta “scheda progetto”, da cui saranno rilevati gli elementi per comprendere il danno e la vulnerabilita’ dei fabbricati. Da tali parametri verra’ stabilito l’ammontare dell’indennizzo, fissato in quattro livelli progressivi. I rimborsi, inoltre, potranno subire maggiorazioni, anche fino al 100%, qualora l’immobile presenti particolare pregio storico-architettonico in ragione di vincoli paesaggistici (Intesa Comune Aquila e MiBAC) o ai sensi della Legge 1089 del 1939 “Tutela delle cose d’interesse Artistico o Storico”. Per gli “edifici di pregio” sono previsti aumenti fino al 60%. La determinazione dell’indennizzo avverra’ – per gli altri Comuni del cratere – attraverso la predisposizione di una scheda parametrica da parte del competente Ufficio speciale di rifermento. Programmazione degli interventi.
La trasmissione del progetto e della richiesta di indennizzo sara’ articolata in due fasi. La prima consistera’ nel trasferimento, entro il 2013, della “scheda progetto” al Comune, anche per consentire di pianificare gli interventi in base alla disponibilita’ dei fondi e altri criteri. Seguira’, poi, la seconda parte del progetto, da redigere nell’anno in cui verra’ finanziato l’intervento e che potra’ essere aggiornato alle reali condizioni di danno-vulnerabilita’ e di costo vigenti al momento del finanziamento. Istruttoria. Nel caso in cui gli importi richiesti dai privati siano inferiori all’indennizzo limite concedibile, cosi’ come rilevato dalla “scheda progetto”, l’istruttoria non sara’ incentrata sull’analisi dell’entita’ finanziaria, ma principalmente sui requisiti di sicurezza sismica, adeguamento energetico, rispetto delle prescrizioni per la tutela del patrimonio edilizio, etc. Se, al contrario, gli importi richiesti supereranno l’indennizzo limite concedibile, e’ prevista una verifica puntuale dei costi.