L’AQUILA – Sulla ricostruzione aquilana si stanno impagnado in tanti. Ognuno, giustamente, vuole sottolineare i propri meriti. In particolare, le due senatrici abruzzesi Stefania Pezzopane del Partito democratico e Paola Pelino di Forza Italia parlano entrambe di emendamente pro-L’Aquila. Ma alla sfida, poi vedremo, si aggiunge anche un’altra senatrice, la grillina Enza Blundo del Movimento 5 stelle.
Andando con ordine, è l’emendamento alla norma sulla ricostruzione, inserito nel decreto Enti Locali, quello che riguarda le modalità di calcolo dei consumi del gas nelle new town, a scatenare la diatriba tra Pezzopane e Pelino. Consumi che il Comune calcola al metro quadrato, anzichè, appunto, in base ai consumi effettivi, come avviene nelle case di tutti gli italiani. Ebbene, con un emendamento al comma specifico questa modalità sbagliata – e anche molto contestata dagli aquilani delle new town – viene corretta. Ma di chi è la paternità?
La Pelino ritiene che sia suo, e lo spiega via comunicato stampa. In cui si legge: “È una grande vittoria della perseveranza per ripristinare un principio di equità fin qui inspiegabilmente ignorato. L’accoglimento in commissione Bilancio del Senato del mio emendamento al decreto legge sugli enti locali per ripartire i consumi rilevati per gli edifici del progetto Case e Map della città dell’Aquila in base ai consumi effettivi, a partire dal 1° gennaio del 2016 sana infatti l’ingiusta disposizione che collega il calcolo delle utenze ai metri quadrati lordi”.
Ma la precisazione della Pezzopane non tarda ad arrivare: “Cara Pelino, mi spiace sottolineare che la ripartizione dei consumi sarà corretta non dal primo gennaio 2016, bensì dal primo aprile di quell’anno”. Ma non finisce qui. Anche la Blundo deve sorbirsi una sgridatina da prima della classe da parte della ex presidente della Provincia aquilana: l’emendamento in questione, è stavolta quello riguardante il certificato antimafia nella ricostruzione privata.
Per la grillina Blundo con i suoi emendamenti la Pezzopane lo avrebbe cancellato. Invece, ecco la precisazione: “I miei emendamenti scritti a quattro mani con il governo e in particolare con la struttura del ministero dell’Economia, non cancellano la certificazione antimafia per la ricostruzione post-sisma in Abruzzo. Anzi, la rafforzano”.