L’AQUILA – Sarebbero stati licenziati alla fine di dicembre ”dopo due anni di onorato e prezioso lavoro senza alcun preavviso e, cosa ancora piu’ grave, dopo ampie e riconfermate rassicurazioni”. Lo sostengono circa 40 lavoratori precari della provincia dell’Aquila impiegati nelle attività connesse alla ricostruzione.
Sul tema è intervenuto il segretario regionale Fp-Cisl, Elvezio Sfarra sostenendo che sarebbe legata ad un’eventuale proroga dei contratti, da parte del Governo, come accaduto per i lavoratori utilizzati per la ricostruzione nei comuni del cratere, la possibilità di una prosecuzione del rapporto di collaborazione tra i precari con contratti Opcm, ovvero il pacchetto di ordinanze firmate dal presidente del Consiglio dei ministri nella fase di emergenza, e la Provincia dell’Aquila.
“Qualora tale provvedimento dovesse venire meno- dice ancora Sfarra – chiederemo alla Provincia di seguire strade alternative per garantire ai lavoratori, ai quali e’ scaduto il contratto il 31 dicembre scorso, la prosecuzione dell’attivita’ all’interno dell’ente. Il Governo, a tal proposito, e’ chiamato ad intervenire e a seguire una linea omogenea rispetto ai precari degli altri enti locali nel cratere. La problematica si inserisce”, continua il segretario regionale Fp-Cisl, “nella vertenza aperta sul precariato all’interno dell’ente che, attualmente, per i dipendenti legati ai fondi Por ha avuto una parziale soluzione con la proroga di tre mesi stabilita dalla Provincia, nonostante il mancato trasferimento dei fondi stessi da parte della Regione. Rimane appesa, comunque, per completare il quadro, la situazione di quei precari che, al 31 dicembre 2011, non si sono visti rinnovare il contratto e restano in attesa di decisioni concrete”.