L’AQUILA – Arrivano i fondi per la ricostruzione post terremoto per il periodo 2013-2015. Sono 2.245 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, finalizzati alla ricostruzione e al rilancio socio-economico della Città dell’Aquila, dei comuni del cratere e delle altre aree interessate dal sisma dell’aprile 2009. La delibera è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo scorso.
Le risorse saranno così ripartite: 180 milioni di euro per la copertura di spese obbligatorie connesse alle funzioni essenziali da svolgere nelle aree del cratere, 1.445 milioni di euro per l’edilizia privata, allo scopo di consentire il rientro delle popolazioni nelle rispettive abitazioni. Della cifra, 985 milioni di euro vengono assegnati alla Città dell’Aquila e 460 milioni di euro vengono assegnati in favore degli altri comuni del cratere sismico;
450 milioni di euro per l’edilizia pubblica, con particolare riferimento all’edilizia residenziale pubblica, all’edilizia scolastica, ai beni di interesse storico-culturale, al sistema viario e ad altri progetti ritenuti strategici. Di questi, di 262 milioni di euro sono destinati alla Città dell’Aquila e 188 milioni di euro agli altri comuni del cratere sismico;
55 milioni di euro, per gli interventi di riparazione/ricostruzione relativi all’edilizia privata e pubblica nei comuni della Regione Abruzzo situati al di fuori del cratere sismico;
100 milioni di euro per il sostegno delle attività produttive e della ricerca, da destinare al finanziamento di: comparti industriali già presenti nell’area, caratterizzati da un elevato livello di innovazione e buon potenziale di crescita, e nuove attività imprenditoriali collegate alla realizzazione delle infrastrutture innovative per le smart-cities, con priorità per le attività svolte nei nuovi centri di ricerca e presso l’Università dell’Aquila negli ambiti relativi alle reti ottiche, all’edilizia e al restauro, alle tecniche di recupero edilizio e per le attività volte alla valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, con particolare attenzione al polo di attrazione dell’area del Gran Sasso per il turismo invernale ed estivo e allo sviluppo di un sistema di accoglienza diffusa;
15 milioni di euro, per l’assistenza tecnica relativa in particolare all’acquisizione di competenze specialistiche per consulenze sui restauri, predisposizione di gare ad evidenza pubblica di natura specialistica, conferimento di incarichi professionali (settore legale, urbanistico, ingegneristico), definizione delle azioni per lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei servizi legati alla smart-city.
Intanto i 56 Comuni del “cratere” hanno effettuato la ripartizione del “tesoretto” da 460 milioni messo a disposizione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Per la suddivisione delle somme, i sindaci hanno seguito un criterio che prevede il 60% del budget complessivo diviso in parti uguali per tutti e 56 Comuni e il restante calibrato sulla base del danneggiamento del patrimonio edilizio.
La parte maggiore va all’’area omogenea 8 (da Barisciano ad Acciano), la più danneggiata dopo L’Aquila, che incassa in tutto oltre 123 milioni di euro fino al 2015. A seguire i quasi 70 milioni che spettano all’Alta valle dell’Aterno, poi i 62,4 dell’area pescarese, che comprende anche gli aquilani Capestrano e Ofena. Quanto ai singoli comuni, sul gradino più alto del podio Barisciano con 17,4 milioni euro, al secondo posto San Demetrio ne’ Vestini con 14,5 e terzo Villa Sant’Angelo con 14,3, tutti in provincia dell’Aquila.
La parte più consistente dei fondi, 260 milioni, dovrebbero essere disponibili sin dalle prossime settimane e saranno utilizzati dalle amministrazioni locali secondo il piano delle priorità che saranno chiamati a formalizzare per dare modo ai consorzi individuati dai cronoprogrammi di presentare i progetti.