L’AQUILA – Saranno recuperati i 487 monumenti danneggiati dal sisma del 6 aprile del 2009. E’ quanto è emerso oggi all’Aquila in occasione della visita del ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi accompagnato dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Ornaghi e’ arrivato per presentare il programma strategico predisposto dalla direzione regionale per l’Abruzzo per il recupero del patrimonio storico monumentale.
Parlando del programma di recupero dei monumenti Ornaghi ha detto che il programma di recupero prevede risorse finanziarie per 525 milioni di euro che saranno utilizzate in un periodo di 9 anni a partire dal 2013: “Si tratta di uno sforzo gigantesco il cui percorso si fonda su una buona impostazione. Il lavoro di ricostruzione e’ sempre lungo, difficoltoso, paziente ma oggi siamo qui per dare segnali concreti di speranza”, ha detto Ornaghi.
Ad illustrare le diverse strategie del programma e’ stato il direttore regionale per i Beni culturali Fabrizio Mangani che ha illustrato anche il crono-programma dei diversi interventi. Per il triennio 2013-2015 saranno richiesti 206 milioni, per il 2016-2018 159 milioni e per il 2019-2021 ulteriori 158 milioni. Gli interventi saranno in tutto 487, in tutti i paesi ricadenti nel cosiddetto ‘cratere sismico’, 127 dei quali solamente nella citta’ de L’Aquila.
Nell’occasione e’ stato anche anticipato che nel primo triennio tra gli interventi prioritari sono stati inseriti: il forte spagnolo, la cattedrale San Massimo, la chiesa di San Giorgio e poi ancora le chiese di Santa Maria di Paganica, Sant’Agostino, San Pietro e san Silvestro. Il ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca ha apprezzato il piano della direzione regionale e lo ha definito uno “strumento di insegnamento per rispondere anche alle preoccupazione della vecchia logica”.
Barca ha poi affrontato il tema della copertura finanziaria degli interventi spiegando che il decreto 38/2009 meglio conosciuto come il cosiddetto ‘decreto Abruzzo’ “diventera’ fonte principale di questa ricostruzione pubblica. Oggi -ha spiegato- quel fondo puo’ avvalersi ancora di 2,5 mld di residui, una grossa disponibilita’ che ci da’ tranquillita’”.