TERAMO – Il consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani è stato dichiarato fallito. La decisione è stata presa dal giudice della sezione fallimentare del tribunale di Teramo Giovanni Cirillo. Con lo stesso dispositivo il giudice ha nominato curatori fallimentari i commercialisti Gabriele Bottini ed Eda Silvestrini e l’avvocato Carlo Arfè, fissando la data del 15 dicembre per l’adunanza di approvazione dello stato passivo.
Sul consorzio gravava una richiesta di fallimento che era stata presentata più di un anno fa da Rodolfo Di Zio, titolare della Deco, che aveva avuto una compartecipazione in qualità di socio privato nella Sogesa spa, la società operativa del consorzio. Il credito maturato da Di Zio alla fine era risultato essere di due milioni e mezzo di euro. Il presidente del Cirsu, Angelo Di Matteo, e l’intero consiglio di amministrazione avevano contestato le somme richieste dalla Deco, sostenendo al contrario che era il consorzio a vantare dei crediti o comunque a non dover versare un solo euro. Il magistrato ha quindi deciso per il fallimento dell’azienda che comunque stava rilanciando l’attività aziendale grazie al progetto di rilancio che proprio sotto la presidenza di Di Matteo si stava portando avanti. Un investimento da circa 4milioni di euro per riattivare il polo tecnologico di Grasciano.
A metà aprile vennero inaugurate le nuove strutture per il recupero dei rifiuti che da materiale di scarto, secondo il logo adottato dal Cirsu, sarebbe diventato in risorsa. Nei mesi passati era stato presentato anche un piano di rientro che però il Cirsu non avrebbe rispettato e per questo motivo oggi il giudice Cirillo avrebbe assunto una decisione tanto devastante per il futuro del consorzio tutto pubblico. Ora si attende di conoscere la nuova strategia del presidente Di Matteo che per ora tace e ha convocato i sindaci dei Comuni di Bellante, Morro D’Oro, Notaresco, Mosciano, Giulianova e Roseto.