ROMA – Il sistema di elezione indiretta dei senatori rallenta il percorso che dovrà portare il testo delle riforme in Aula al Senato. Si tratta dell’articolo due del testo che il ministro Maria Elena Boschi vuole vedere approvato oggi in commissione per poi trasferirlo all’Aula. Tuttavia, il testo messo a punto dalle relatrice sulle riforme Anna Finocchiaro, e che prevede appunto l’attribuzione dei seggi in modo proporzionale, tenendo conto della popolazione e della composizione dei Consigli regionali, convince Forza Italia ma suscita perplessità nel Nuovo Centrodestra e anche nella Lega. Con ogni probabilità, la questione sarà approfondita nel weekend che precede l’approdo in aula del Ddl costituzionale, forse lunedì mattina.
«Il voto sull’art. 2, che riguarda la composizione del Senato, si voterà già oggi in commissione, poi sarà ripreso in aula», ha spiegato Boschi. Una delle ipotesi è che sul punto si possa decidere di votare il testo Finocchiaro così com’è riservandosi modifiche per l’aula. La Commissione, infatti, si è appreso, tornerà a riunirsi oggi pomeriggio alle 15 per dare mandato ai relatori alle 17,30. «La commissione ha fatto una proposta, passata all’unanimità, di iniziare lunedì con la discussione generale. Sarà l’aula a decidere», ha riferito il ministro.
«L’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle e di Sel sta rallentando i lavori. Stiamo ascoltando favole di Andersen e altre amenità», sottolinea il capogruppo FI, Paolo Romani. «I lavori procedono molto lentamente», aggiunge e a chi gli chiede se le riforme arriveranno in aula nel pomeriggio di oggi risponde che, visto l’andamento della discussione, «mi sembra molto improbabile». «Credo sia più ragionevole concordare che la relazione venga svolta in Aula lunedì alle 11, in modo da sospendere l’ostruzionismo e terminare i lavori nel modo migliore possibile», spiega il relatore Roberto Calderoli. «Alcuni punti dovranno essere necessariamente affrontati in aula sfruttando il sabato e la domenica per un po’ di buon senso», aggiunge.
L’esame avrebbe dovuto iniziare già ieri alle 9: «Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti», ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si è deciso di soprassedere per 36 ore sull’orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: «Il Patto del Nazareno è un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano».