PESCARA – Alla fine sono state tre le richieste di rinvio a giudizio per altrettanti componenti della ex Giunta regionale nell’ambito dell’inchiesta sulla rimborsopoli in Abruzzo. Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, per l’ex vicepresidente della giunta, Alfredo Castiglione e per l’ex assessore al lavoro Paolo Gatti, accusati dalla Procura di Roma per peculato e truffa aggravata per l’utilizzo improprio della carta di credito regionale usata per spese indebite di vitto e alloggio in occasione di missioni e trasferte nella capitale.
L’inchiesta era stata avviata dalla Procura di Pescara ed è passata, per competenza territoriale a quella romana. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Laura Condemi , hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio per fatti che risalgono al periodo 2009-2011. Il peculato e’ ipotizzato nei casi di utilizzo della carta di credito per fini non istituzionali (per esempio, per hotel a cinque stelle e ristoranti di pregio nel centro della Capitale) mentre la truffa aggravata e’ stata contestata in relazione al periodo iniziale della consiliatura quando Giunta e assessori anticipavano le spese e quindi i rimborsi erano a debito.
L’archiviazione per il reato di abuso e’ stata sollecitata dai pm al gip. Secondo la Procura capitolina l’ utilizzo improprio della carta di credito è riferito a numerosi episodi per importi che, complessivamente, si aggirano intorno ad alcune migliaia di euro. Sotto la lente di ingrandimento sono finite le correzioni fatte a mano sulle schede di rimborso spese che venivano presentate agli uffici contabili competenti. In altri casi, conti di cene dall’importo significativo, a cui avevano partecipato certamente altri ospiti, ma che venivano attribuite ad un solo commensale.