PESCARA – C’è un nuovo Accordo di programma relativo alla riqualificazione delle aree Ex Cofa a Pescara. E’ stato siglato, questa mattina in Municipio, tra Regione, Provincia, Comune e la locale Camera di Commercio. Il sito, originariamente di proprietà della Regione, attraverso il protocollo d’intesa del 31 agosto scorso, è stato ceduto all’Ente camerale pescarese per circa 13 milioni di euro.
In particolare, l’Accordo di Programma si propone come finalita’ di approvare, in variante al Piano Regolatore Generale ed ai suoi strumenti attuativi, lo stralcio dell’area denominata ex Cofa dall’ambito “C” del Piano Particolareggiato n. 2, di individuare nel comparto edilizio la forma attuativa maggiormente rispondente alle esigenze delle amministrazioni pubbliche coinvolte, di condividere che la variante al Prg consiste nella perimetrazione di tale comparto, coincidente con le aree di proprieta’ della Camera di Commercio di Pescara e della Regione inserite nell’ambito “C” del PP2 del PRG di Pescara, denominate ex Cofa, e di dare concreta attuazione del Comparto edilizio attraverso le previsioni e la procedura. Dal canto suo, il Comune di Pescara assume l’impegno di sottoporre tale Accordo di Programma alla ratifica del Consiglio comunale entro trenta giorni.
“Si tratta di un atto politico importante per Pescara – ha dichiarato Gianni Chiodi – poiche’ consente di attuare un programma di riqualificazione di un’area strategica per la citta’ ma lasciata per molti anni nel piu’ competo degrado. Un atto che, quindi, misura la capacita’ amministrativa di un’intera classe politica. La Regione, dal canto suo, e’ lieta di avviare e condividere questo percorso di rinascita di un’ampia zona della parte sud del capoluogo adriatico. Del resto, abbiamo proceduto all’alienazione di una parte del nostro patrimonio immobiliare che non aveva ragione di essere mantenuta. I fondi ricavati dalla cessione dell’ex Cofa – ha spiegato – non saranno impiegati per finanziare la spesa corrente ma per investimenti ed in particolare saranno dirottati sui fondi Fas. Per cui, – ha concluso – serviranno a rimpiazzare parte di quelle risorse che siamo stati costretti ad impiegare per coprire il debito sanitario”.