L’AQUILA – La crisi c’è e si ripercuote in tutti i settori. Proprio oggi le associazioni ambientaliste abruzzesi lanciano l’allarme per per il futuro delle 25 Riserve naturali istituite dalla Regione Abruzzo, che nella proposta di bilancio 2014 varata dalla Giunta Regionale e da oggi in discussione in Consiglio, sono oggetto di un taglio del 51 per cento dei fondi ordinari. Si abbatte la scure, dunque, sulle risorse destinate ad assicurare le normali attivita’ delle Riserve, dalla manutenzione dei sentieri e delle aree d’accesso all’apertura dei centri visite e delle aree faunistiche, dalla realizzazione dei programmi primaverili ed estivi rivolti ai turisti alla sorveglianza antincendio e antibracconaggio.
Lo dicono Legambiente, Wwf, Legacoop Abruzzo, Salviamo L’Orso, Italia Nostra, Fondo per l’Ambiente Italiano, ProNatura, LIPU, Mountain Wilderness, Altura, Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, Fare Verde, che lanciano un appello al Consiglio Regionale affinche’ la proposta pervenuta dalla Giunta sia modificata come avvenuto l’anno scorso assicurando i fondi per una gestione dignitosa di queste aree protette, la maggior parte delle quali sono state riconosciute quali Siti di Interesse Comunitario per la rilevanza del patrimonio faunistico e floristico a livello europeo. Il taglio delle risorse equivarrebbe, nei fatti, alla chiusura di gran parte delle strutture e ad una drastica riduzione delle attivita’ ma non si puo’ dimenticare, concludono, che le riserve sono visitate ogni anno da centinaia di migliaia di turisti e sono realta’ vive che organizzano decine di iniziative.