L’AQUILA – “Bertolaso non e’ il mio candidato, non sono qui a parlare di politica”. Il leader della Lega, a L’Aquila per verificare lo stato di ricostruzione post terremoto, non ha voglia di parlare dell’ex numero uno della protezione civile e si limita a dire solo questa breve frase, riferendosi al sindaco di Roma.
In particolare, il segretario federale della Lega Nord, lo ha detto nella frazione aquilana di Paganica a margine di un tour del centro aquilano dove la ricostruzione privata stenta ancora a decollare. Qui Salvini ha incontrato una delegazione di artigiani e allevatori locali che gli hanno prospettato una serie di problematiche proprio relative al post sisma di cui Salvini ha garantito loro che si fara’ parte attiva ad ogni livello istituzionale.
Appena giunto a Paganica gli esponenti locali del movimento Noi con Salvini hanno fatto dono al loro presidente di una felpa bianca con la scritta L’Aquila e dove era inciso il suo nome, felpa che il leader della Lega ha subito indossato.
“Il governo prenda in mano la situazione per quanto riguarda la ricostruzione post sisma perche’ evidentemente il Comune dell’Aquila non e’ all’altezza”. “E’ mio dovere essere qua per ricordare a chi governa che c’e’ ancora tanta gente senza casa, senza futuro e senza negozi. Non entro nelle polemiche su chi doveva fare e cosa doveva fare. So che, dopo sette anni – ha osservato Salvini – non e’ possibile che ci siano ancora delle frazioni che non hanno avuto ancora una lira di investimento. Se ci sono centinaia di progetti fermi non si puo’ pensare che un solo Comune prenda in mano il destino di 50-60 frazioni. Evidentemente hanno sbagliato a valutare”.
“Probabilmente, qualcuno, penso al Pd, pensava di poter gestire tutto lui, appalti, subappalti e subappalti dei subappalti. Non sono in grado di farlo, quindi, ci vuole un intervento nazionale per sbloccare situazioni ferme da anni. Se e’ vero – ha infine osservato il leader della Lega Nord – che se ci sono un sacco di soldi, ma non esamini i progetti e non fai partire i lavori, quei soldi rimangono nel cassetto. Anzi, cornuti e mazziati”.