PESCARA – E’ stata una giornata movimentata per Matteo Salvini, quella che innesca la crisi, e detta i tempi per il dibattito nelle Camere: “Deputati e senatori vengano in Parlamento, anche la settimana di ferragosto, se serve. Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona”. “Mi candido premier”.
Dopo aver annullato le due tappe della mattina a Fossacesia e del pomeriggio a San Salvo per seguire l’escalation della situazione politica a Roma, il vicepremier è arrivato a Pescara per il comizio del suo ‘Estate italiana tour’ e per la prima volta ha parlato della crisi di governo che si è di fatto aperta. Allo Stadio del Mare, la spianata sul lungomare a poche decine di metri dalla battigia, è stato montato un palco che mostra lo slogan ‘Con i Sì l’Italia riparte’, dove man mano è affluito il pubblico. Salvini, uscito dall’ hotel Carlton, si è recato a piedi allo stadio del mare di Pescara per l’incontro pubblico programmato. Stretta di mano e selfie, a decine, applausi e incoraggiamenti: “non mollare Matteo” , gli è stato gridato. Il vice premier ha incassato sorridendo ha risposto “vedrai vedrai “. Ad attenderlo in riva al mare -secondo l’ANSA- circa 3 mila persone.
Salvini ha esordito sui temi dell’Europa dell’immigrazione e della sicurezza. Sulla crisi di maggioranza ha dichiarato: “Bisogna far le cose bene, in fretta e con coraggio, bisogna sbloccare le opere pubbliche, non abbiamo bisogno di ministri che le bloccano. Non sopporto più i no, io che sono l’uomo più paziente del mondo. Siamo disposti a mettere in gioco le nostre poltrone, magari lo pensano gli altri alle poltrone, noi siamo al servizio del popolo italiano”.
“Noi guardiamo avanti e chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo, riportarlo dove i nostri nonni lo avevano lasciato”.
“Deputati e senatori alzano il c… e vengano in Parlamento, anche la settimana di Ferragosto, se serve. Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona. I parlamentari della Lega sono pronti a venire in Aula lunedì e poi anche sabato e domenica. Sfidiamo i 900 parlamentari della Repubblica a presentarsi in Parlamento la prossima settimana per dire si o dire no e a giustificare lo stipendio che prendono. Piuttosto che tenere fermo il Paese diamo la parola agli italiani, che ci dicano cosa bisogna fare. E beninteso, non mi interessa tornare al vecchio, se devo mettermi in gioco con un’idea di futuro lo faccio da solo e a testa alta. Poi potremo scegliere dei compagni di viaggio, certo”.
Chiedo agli italiani se vogliono darmi pieni poteri per fare le cose come vanno fatte”. “Se mi candido premier? Quello sicuro”, ha risposto ancora il vicepremier.
Momenti di commozione sul palco parlando dei suoi figli. “Ho chiamato mia figlia e mio figlio, che sta andando a mangiare la pizza con gli amici… – ha detto il vicepremier, interrompendosi per diversi secondi -. A volte mi mancano”. Il pubblico lo ha applaudito e ha scandito in coro il suo nome.
C’è stato anche un momento di contestazione quando alcuni giovani dal fondo del pubblico sulla spianata di fronte alla battigia hanno fischiato e urlato slogan contro il vicepremier. “Andate a rompere le …. da qualche altra parte”, li ha apostrofati Salvini, mentre il resto della folla copriva i pochi fischi con cori a favore del leader della Lega.
I contromanifestanti si sono riuniti a centinaia al Ponte del mare di Pescara per la manifestazione di associazioni, Anpi, partiti di opposizione, sindacati contro la presenza di Matteo Salvini per il suo comizio. Canti, Bella Ciao su tutte, balli, letture di articoli della Costituzione e poesie per protestare contro il decreto sicurezza bis e le politiche del governo. Nutrita la presenza delle associazioni dei migranti.