L’AQUILA – Per favorire il pagamento dei debiti dei fornitori della pubblica amministrazione, il governo nazionale ha sbloccato fondi per 40 miliardi di euro che per la sanita’ ammontano nel 2013 ad un importo massimo di 5 miliardi. Ne dà notizia il presidente della Regione Chiodi, il quale ha specificato che “il ministero per l’economia e le finanze ha ripartito tale somma tra le regioni definendo l’importo massimo a cui ognuna puo’ accedere”.
“L’Abruzzo nel 2011, in seguito alle distrazioni del fondo sanitario che si erano verificate negli anni precedenti, era stato obbligato dal Tavolo di verifica dei ministeri a stipulare un mutuo di 200 milioni, che ad oggi ancora non ha mai utilizzato, in quanto sta ultimando la ricostruzione dei crediti e debiti pregressi alcuni dei quali insussistenti o in contenzioso”. “Dato che questo decreto permette di ottenere delle anticipazioni di liquidita’ a condizioni agevolate”, afferma il Commissario Chiodi, “ho chiesto ai ministeri di rinunciare al mutuo di 200 milioni e di sostituirlo con un’anticipazione di liquidita’ di 174 milioni, anche perche’ con le ultime ricostruzioni contabili si e’ ridotto l’importo necessario per la copertura del pregresso”.
A fronte di tale anticipazione, gia’ inferiore di 26 milioni rispetto al mutuo di 200, si dovra’ pagare una rata annuale di circa 9 milioni contro quella di 13 milioni prevista per il mutuo, quindi in 30 anni il risparmio sara’ pari a 120 milioni di euro disponibili per il sistema sanitario abruzzese. Chiodi: “dopo una lunga negoziazione con il Ministero dell’Economia, siamo riusciti a spuntare un tasso di interesse annuo del 3,156%, inferiore a quello di altre regioni come il Piemonte (3,34%) e il Lazio (3,273%)”. “Si tratta, in totale, di un risparmio di 146 milioni di euro che ci permetteranno di effettuare maggiori investimenti nella qualita’ della sanita’ abruzzese dotando le nostre strutture di attrezzature d’avanguardia e personale preparato”. “Ancora una volta abbiamo allineato l’Abruzzo alle altre regioni italiane rinunciando ad un mutuo che eravamo costretti a stipulare a copertura delle distrazioni del fondo sanitario compiute dalle precedenti amministrazioni: mutuo riservato alle cosiddette regioni canaglia”.