L’AQUILA – L’equilibrio economico finanziario in Abruzzo sarebbe stato raggiunto senza nessun taglio alla spesa sanitaria ma solo con una diversa ridistribuzione delle risorse finanziarie. Lo tiene a precisare il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervenuto oggi all’ottava Edizione del Forum meridiano sanita’ di Ambrosetti House 2013 per la presentazione del nuovo Rapporto che si e’ tenuta a Palazzo Rospigliosi, a Roma. Chiodi e’ intervenuto su “Quale equilibrio tra governo della spesa sanitaria e investimenti per la salute” portando l’esperienza della Regione Abruzzo nel suo percorso di risanamento.
Nell’ambito del dibattito e’ stata piu’ volte sottolineata, presentando i dati delle regioni in piano di rientro,il percorso dell’Abruzzo alla luce dei risultati piu’ recenti. “Dopo tre anni di conti in ordine – ha aggiunto il presidente – possiamo dire che i nostri risultati sono andati ben oltre le previsioni. C’e’ stato l’arresto dei disavanzi e il raggiungimento dell’equilibrio economico – finanziario del Servizio sanitario regionale che ormai e’ da definire strutturale. L’Abruzzo e’ una delle 5 regioni d’Italia a riportare un utile prima delle coperture”. Chiodi ha parlato di allocazione delle risorse e di come la carenza di investimenti pubblici in sanita’ comporti il rischio grave di obsolescenza delle strutture e di conseguente scarsa qualita’.
“L’Abruzzo – ha spiegato – nonostante la sua posizione di regione in piano di rientro ha investito, solo nel 2012, 48 milioni in nuove attrezzature sanitarie ed esiste una proposta di accordo di programma per realizzare 5 nuovi ospedali. Tuttavia occorrono maggiori risorse pubbliche e molto spesso la carenza spinge a scelte impopolari”. Nell’illustrare il percorso Chiodi ha distinto le azioni compiute nella riorganizzazione della rete ospedaliera con la riconversione dei piccoli ospedali, riduzione del tasso di ospedalizzazione e dei ricoveri inappropriati.
Nell’ambito della nuova organizzazione dell’assistenza territoriale si e’ soffermato sulla costruzione della rete delle cure primarie per valorizzare la medicina del territorio e rendere l’ospedale un centro d’avanguardia nella cura degli acuti. “Nel 2009 – ha proseguito – la valutazione del Ministero della Salute per l’erogazione dei LEA era critica. Ora siamo valutati adempienti con impegno su alcuni indicatori, con miglioramenti elevati sia dell’assistenza ospedaliera che distrettuale e contiamo per il prossimo anno di essere la nona regione italiana che assicura i livelli essenziali di assistenza”. A proposito di tagli agli sprechi e inefficienze un esempio significativo e’ stato iil ricorso a gare regionali in unioni d’acquisto. “Con tre di esse – ha concluso – abbiamo risparmiato in totale 65 milioni di euro in tre anni”.