ROMA – Dopo gli appalti truccati per i campi Rom e la raccolta rifiuti di Mafia Capitale, un nuovo scandalo investe la città di Roma. In questo caso corruzione e concussione – che hanno portato all’arresto di 22 persone – riguardano il redditizio mondo della sanità e delle gare d’appalto per i cantieri edili di alcuni municipi. Più in particolare le tangenti venivano pagate per ottenere i lavori per gli allacciamenti delle reti fognarie, la sicurezza dei cantieri, costruzioni e ristrutturazioni.
«Non si tratta di un’associazione organizzata, ma di singole responsabilità- spiegano il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il generale della finanza Gennaro Vecchione-, ma proprio per questo il fenomeno è ancora più grave perché indica un sistemaste ma di corruzione diffuso a macchia d’olio».
Dalle prime ore di questa mattina i Finanzieri del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, stanno eseguendo una vasta operazione di polizia giudiziaria disposta dalla Procura della Repubblica di Roma, che prevede l’applicazione di misure cautelari a carico di 28 persone (di cui 22 in stato di arresto: sei in carcere, 16 ai domiciliari). Nel mirino di inquirenti e investigatori ci sono funzionari pubblici, professionisti e imprenditori. Di questi ultimi, molti, anche nelle intercettazioni, hanno dichiarato di essere stati costretti a pagare per poter lavorare.
I funzionari pubblici colpiti dall’Ordinanza del Tribunale di Roma prestano servizio negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e presso una ASL capitolina. Non sono state riscontrate responsabilità da parte di politici, al vaglio la posizione di alcuni dirigenti. Oltre quaranta le perquisizioni presso abitazioni e uffici pubblici della Capitale.