ROMA – “Penso che la sanità, per l’enorme giro d’affari che ha intorno, non può essere sottovalutata ed è un terreno di scorribande per delinquenti di ogni tipo. Abbiamo comunque una sanità che assicura standard elevatissimi, ma la corruzione abbassa anche il livello dei servizi”. A dirlo il presidente dell’Autorita nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone, in occasione dell’incontro “Curiamo la corruzione” a Roma.
«Sui numeri sarei molto cauto – dice riferendosi alle cifre relative alla corruzione in sanità – ma credo però che vi sia un problema molto significativo, sia di sprechi sia di fatti corruttivi. Siamo intervenuti mettendo in campo un nuovo piano anticorruzione concordato anche con i tecnici del ministero della Salute e prossimamente firmeremo un altro protocollo per andare a controllare come i piani anticorruzione vengono applicati dalle singole Asl. Non si può intervenire solo con la repressione, ma mettendo in campo una serie di strumenti preventivi che cambino la mentalità».
L’allarme corruzione, secondo Cantone, riguarda episodi accertati nel 37% delle Asl. «Contro la corruzione nella sanità abbiamo messo in campo strumenti nuovi, abbiamo fatto delle linee guida ed individuato gli snodi su cui intervenire: primo fra tutti quello delle liste di attesa, ma anche gli ambiti legati alle aziende farmaceutiche e persino, ad esempio, la gestione delle sale mortuarie», ha detto Cantone. «Sarebbe bello che le liste d’attesa potessero essere trasparenti, ma ciò è molto difficile, perché ci sono in gioco i valori della privacy. Dobbiamo però intervenire e fatti come quello di Salerno (dove sono stati effettuati arresti per mazzette sulle liste di attesa) mi inquietano». Per questo nel «nostro piano anticorruzione – ha sottolineato Cantone – abbiamo indicato le liste di attesa proprio come una delle maggiori criticità». Bisogna, ha concluso, «creare nella sanità anticorpi anticorruzione, a partire dagli operatori».
Naturalmente fondamentali saranno i controlli. «Stiamo per firmare un nuovo protocollo con il ministero della Salute, per avviare stretti controlli al fine di verificare se le Asl si sono adeguate alle norme ed i piani anticorruzione; andremo cioè a controllare come i piani anticorruzione vengono applicati», ha spiegato Cantone. «Lo faremo con i tecnici del ministero della Salute per capire se le Asl rispettano veramente tali norme o se si tratta solo di un rispetto sulla carta». Inoltre, ha sottolineato, «con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Agenas stiamo lavorando per mettere a punto un codice etico forte, che non sia però carta straccia». Il punto, ha concluso, è che «non si può intervenire solo con la repressione e dopo, ma mettendo in campo una serie di strumenti preventivi che cambino la mentalità».