L’AQUILA – La Cassazione ha deciso: condanna confermata a 3 anni e 11 mesi per Ottaviano Del Turco, che ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’ex presidente della Regione, chiudendo in via definitiva il processo “Sanitopoli”. Anche per Cesarone nessuno sconto.
La difesa di Ottaviano Del Turco chiedeva una pena piu’ mite, contestando i criteri di rideterminazione applicati dalla Corte d’Appello di Perugia il 27 settembre 2017 in relazione a cinque episodi di induzione indebita ai danni dell’imprenditore Vincenzo Angelini, accertati in sede processuale.
I giudici di piazza Cavour hanno dichiarato inammissibile anche il ricorso di Camillo Cesarone, ex capogruppo in Regione, per il quale i giudici perugini avevano stabilito una pena di 3 anni e 9 mesi.
Si tratta dell’ultimo passaggio giudiziario del processo Sanitopoli, che si conclude dunque con la conferma delle responsabilità ascritte a carico dell’ex presidente della Regione. In primo grado Del Turco venne condannato a 9 anni e 6 mesi, pena ridotta poi in appello a 4 anni 2 mesi, ed infine fissata a 3 anni e 11 mesi dalla Corte d’Appello umbra dopo un primo rinvio dalla Cassazione. L’inchiesta Sanitopoli prese avvio dalla denuncia dell’imprenditore Enzo Angelini: Del Turco venne arrestato nel luglio 2008 e trascorse 28 giorni in carcere, poi due mesi ai domiciliari. Qualche giorno dopo l’arresto, si dimise dall’incarico di presidente della Regione. Dopo oltre 10 anni di processi, le prove raccolte dalla Procura della Repubblica di Pescara sulle dazioni che lo hanno riguardato, hanno retto a tutti i gradi di giudizio.