
PESCARA – Qualche giorno fa l’amministrazione comunale aveva rassicurato i cittadini che per il pagamento della Tares potevano dormire sonni tranquilli. Questo perché le circa sessantamila cartelle inviate ai cittadini probabilmente non sarebbero arrivate entro oggi, data di scadenza “ufficiale” per effettuare il pagamento. Dal comune avevano fatto sapere che si poteva pagare “comodamente” entro quindici giorni dal ricevimento della missiva.
la realtà, però, è stata ben diversa: da lunedì scorso, ogni giorno, la situazione fuori dall’ufficio tributi di via Venezia a Pescara è all’esasperazione. Fino a trecento cittadini in fila per chiedere la verifica degli avvisi della Tares, che sono arrivati, seppure in ritardo. Errori di computo della cifra: chi è in uno in casa e si ritrova a dover pagare per quattro, chi aveva un locale ormai chiuso da anni ed altri sbagli nel criterio di valutazione dell’importo da pagare.
L’assessore Filippello riceve direttamente nel suo ufficio i cittadini e li aiuta nella compilazione dei moduli ma la situazione è difficile, tanta gente, locali piccoli, ci si affretta a far controllare gli avvisi di pagamento. Filippello però ribadisce ancora, che in caso si riscontri un errore sull’avviso da parte del cittadino, si possono anche superare i 15 giorni entro i quali, dal ricevimento dell’avviso, bisognerebbe pagare la Tares, senza incorrere nella mora. Intanto le cose stanno così. Tra quindici giorni chissà cosa succederà.