PALERMO – Dopo lo scandalo che ha investito la Pisana in Lazio e che ha portato alle dimissioni di Renata Polverni, da Nord a Sud scattano i controlli nelle amministrazioni regionali. Questa mattina la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo d’inchiesta – per il momento a carico di ignoti – sui capitoli di spesa dei gruppi parlamentari nell’Assemblea siciliana, per verificare eventuali sprechi e irregolarità. Non è ancora stato ipotizzato alcun reato, ma il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Maurizio Agnello e Sergio De Montis scaveranno nel bilancio e nei documenti relativi alle spese dei gruppi negli ultimi anni alla ricerca di voci ingiustificate o gonfiate. La Guardia di finanza e la polizia giudiziaria acquisiranno anche quelli sulle spese riservate del presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
Secondo quanto risulta dal rendiconto finanziario, ammonta a 380 mila euro la spesa fatta, attraverso i fondi riservati, dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che ha utilizzato l’intero budget nel 2010. Stessa cifra è stata appostata nel bilancio del 2011. Per il 2012 il Consiglio di presidenza ha ridotto i fondi destinati al presidente: 342 mila euro, 38 mila euro in meno rispetto agli anni precedenti. Questa mattina il coordinatore regionale dei giovani di Grande Sud, Massimo Cusimano, aveva chiesto a Cascio di «rendere pubblico l’elenco delle spese effettuate con i fondi riservati a sua disposizione perché il presidente dell’Ars ha l’obbligo morale, prima che politico, di dire come spende i soldi dei cittadini». «Posto che i fondi riservati essendo tali non necessitano di alcuna rendicontazione, non avendo però io nulla da nascondere e avendo sempre agito nella totale trasparenza, non ho alcuna problema a rendicontare le spese – ha risposto il presidente –. Valuterò con gli uffici come farlo per non incorrere in una violazione dei diritti di privacy».