TERAMO – Uno schianto tremendo quello sulla Teramo-mare, in direzione Teramo, avvenuto questa notte. Non ce l’ha fatta Antonio Fiorito, di 28 anni di origini cosentine. Con il suo tir Volvo, per evitare un’Alfa 166 ferma al buio sulla carreggiata, ha sfondato il parapetto del cavalcavia con il carico di pollame schiantandosi nella sottostante scarpata. Fiorito sarebbe stato sbalzato fuori dalla cabina di guida ma le lamiere lo hanno sepolto, ferendolo mortalmente. Il corpo del camionista e’ stato recuperato solo piu’ tardi, intorno alle 3.
La motrice ha preso subito fuoco scatenando l’inferno attorno. Dalla notte il tratto della Teramo-mare in direzione Teramo, all’altezza dello svincolo della zona industriale Sant’Atto – San Nicolo’ a Tordino e’ chiuso. L’Alfa 166 non doveva essere li’. Pare che un primo autotrasportatore fosse riuscito ad evitare l’impatto ma non il secondo che transitava seguendo la stessa direzione. Fiorito, infatti, si e’ trovato improvvisamente di fronte l’auto con targa bulgara e non e’ riuscito ad evitare l’impatto, causando la terribile tragedia.
Nella notte si accertera’ che a bordo dell’Alfa c’erano due romeni, rimasti illesi, condotti nella notte in questura e risultati irregolari in Italia. Si sono giustificati dicendo di avere l’auto in panne ma in realta’ sono stati visti armeggiare con un carico di refurtiva nel bagagliaio, tra cui pc rubati in un’azienda a Teramo. La stessa vettura era stata segnalata in mattinata. Probabilmente i due irregolari dovevano effettuare il trasbordo della merce e non si esclude che stessero attendendo un complice.
La scarpata e la sede stradale, al momento dell’incidente, erano invasi di carcasse di pollo. Sul posto si e’ mobilitata l’imponente macchina dei soccorsi. Decine di mezzi di vigili del fuoco (autogru, idranti) e diverse pattuglie della stradale per perimetrare l’area disponendo la deviazione obbligatorio e l’interdizione al transito della zona transennata. La stradale indaga a tutto campo mentre il pm Laura Colica ha aperto un fascicolo. La polizia giudiziaria si trova in ospedale, dove e’ stato trasportato il corpo semicarbonizzato di Antonio Fiorito. I rilievi sono ancora in corso come sono ancora in corso le operazioni di rimozione del tratto di superstrada teatro dell’incidente.
Ai due romeni verranno contestati la mancata apposizione del triangolo di segnalazione di pericolo e il non aver indossato i previsti giubbini rifrangenti. Su disposizione del pubblico ministero verranno effettuati accertamenti tecnici sull’Alfa Romeo per verificare le reali cause della sosta in corsia di marcia. Sono in corso poi le indagini da parte della questura di Teramo in merito al rinvenimento sul luogo dell’incidente, in particolare sulla scarpata al di sotto del viadotto, di refurtiva provento di furto perpetrato qualche giorno prima ai danni di un vicino capannone industriale di Sant’Atto di Teramo (carpenteria e un computer) presente nella scarpata nelle immediate vicinanze ed i rumeni dovranno giustificare la loro presenza proprio in quei pressi.
Intanto la salma di Antonio Fiorito sarà riconsegnata ai familiari, dopo che stamane è stata effettuata la ricognizione cadaverica da parte del medico legale incaricato dalla procura.