TORINO – Il 60% dei lavoratori ha aderito allo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil, Uil e Ugl chiedere al governo di cambiare le politiche economiche e del lavoro (Jobs Act, legge di stabilità e provvedimento sulla P.a.). Unica assente la Cisl. Il dato è stato fornito dagli stessi sindacati che hanno manifestato in 54 piazze italiane scegliendo lo slogan: “Così non va”. Bloccato il trasporto pubblico: fermo l’80% dei bus e il 50% dei treni e degli aerei. A Torino c’era la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, a Roma, Carmelo Barbagallo, segretario della Uil e a Genova, il segretario della Fiom, Landini, che ha detto: «Grande risposta dei lavoratori contro le politiche del governo».
A Torino nove manifestanti sono stati bloccati dalla polizia durante gli scontri avvenuti al corteo di studenti e centri sociali in corso Regina Margherita. Sono stati portati in questura e la loro posizione è al momento al vaglio. A quanto si apprende durante i tafferugli almeno un paio di poliziotti sarebbero rimasti contusi. Gli scontri si sono verificati davanti a una delle sedi della Regione Piemonte, in corso Regina Margherita.
Dopo il lancio di pomodori e uova il gruppo di manifestanti camminando si è avvicinato alle forze dell’ordine fino a quando non c’è stato il contatto fisico. Da lì sono partite delle cariche. I manifestanti hanno continuato a lanciare oggetti, tra cui alcuni bastoni e pietre, la polizia ha caricato usando i manganelli. Le cariche sono state almeno tre. Quando la situazione è tornata tranquilla, il corteo, che si era staccato da quello principale in piazza Castello, ha proseguito la marcia fino a piazza della Repubblica, dove si trova il mercato di Porta Palazzo. Il gruppo continua a marciare tenendo uno striscione con la scritta “Ci riprendiamo tutto”. Numerosi gli slogan contro Renzi e il suo governo.
A Milano sono 11 i contusi tra le forze dell’ordine durante gli scontri avvenuti questa mattina davanti al palazzo della Regione. A comunicarlo è la Questura, secondo cui 6 contusi sono agenti del reparto mobile e 5 carabinieri del battaglione. In tutto sono stati lanciati 5 lacrimogeni. Al momento la situazione è tornata alla calma e il corteo sta per sciogliersi. Gli scontri sono scoppiati quando una ventina di antagonisti, travestiti da Babbo Natale, ha scavalcato il cancello del palazzo della regione. I manifestanti, nelle loro parole, volevano consegnare a Maroni un pacco, in cambio «dei tanti pacchi ricevuti dalla Regione Lombardia». I Babbi Natale antagonisti sono riusciti a scavalcare, ma le forze dell’ordine hanno effettuato una prima carica per impedire che altri manifestanti eludessero le misure di sicurezza e il corteo ha reagito con un fitto lancio di fumogeni, uova e altri oggetti. I due campi sono venuti in contatto fisico e si sono registrati diversi momenti di tensione. La polizia ha poi effettuato altre due cariche e sono stati sparati complessivamente cinque lacrimogeni per disperdere la folla.
Cariche delle forze dell’ordine sono avvenute davanti allo stabile occupato oggi dai Movimenti per la casa a Roma nei pressi del Policlinico Umberto I. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno respinto i manifestanti radunati all’esterno verso la piazza. Dall’edificio gli occupanti hanno lanciato in strada diverse bombe carta. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa sono entrate nello stabile occupato oggi dai Movimenti per la casa a Roma. Al primo piano sono stati rotti i vetri di una finestra. Intanto i manifestanti, dopo la carica, si sono radunati in Piazza Galeno esponendo uno striscione “Milano resiste Roma insiste”.