L’AQUILA – Sono una cinquantina i fermi emessi dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’indagine della Polizia nei confronti di due distinte associazioni che avrebbero truccato decine di incontri di Lega Pro e serie D anche se, scrive il pm Elio Romano, autore di un decreto di fermo di più di 1.200 pagine, negli atti ci sono anche ” intrusioni anche nel campionato di serie B, nella Coppa Italia Tim di serie A”. Centinaia di uomini dello Sco e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando in oltre 20 province in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Complessivamente sono oltre 70 gli indagati all’indagine. I dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11 in questura a Catanzaro.
Nel capoluogo abruzzese, stando a quanto si è appreso, tra gli arrestati c’è Ercole Di Nicola, responsabile area tecnica dell’Aquila calcio. Le partite nel mirino sarebbero L’Aquila – Savona del 23 novembre scorso, L’Aquila – Tuttocuoio del 25 marzo, L’Aquila – Santarcangelo del 29 marzo e L’Aquila-Grosseto (3 maggio). Secondo quanto appreso da fonti investigative, è stato fermato nelle prima ore della mattina a Venezia. Di Nicola sarebbe uno degli uomini chiave dell’inchiesta. Secondo quanto appreso non ci sono indagati tra i rappresentanti della proprietà del club e tra il resto della dirigenza. L’Aquila come società non è coinvolta a livello penale.
Altro dirigente arrestato è Enzo Nucifora, ex DS della Torres, ma molto conosciuto in Abruzzo per avere lavorato con Chieti e Pescara. In questo caso le partite incriminate sono Pisa-Torres, Torres-Bassano e Monza-Torres. Tra i giocatori fermati ci sono anche Gianni CALIFANO, attuale Ds del Monza, ex attaccante di Chieti e Giulianova, Marco Guidone, attaccante del Santarcangelo, ex giocatore del Chieti e Mirko Garaffoni, difensore della Maceratese, ex di Giulianova e L’Aquila.
Il Comune dell’Aquila si costituirà parte civile nel processo legato all’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro “per i danni morali causati – dice il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente – da questa vergognosa vicenda che apre una ferita gravissime nelle tante comunità colpite”. “I sindaci – aggiunge – devono reagire, devono scatenarsi per difendere le comunità, i dirigenti e i calciatori non sono mercenari, fanno sport per migliaia di tifosi per i quali si deve avere rispetto”.
Sarebbero più di 30 le squadre coinvolte nella nuova indagine della Polizia che ha portato alla scoperta di due distinte organizzazioni criminali – che coinvolgono calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti sportivi – in grado di truccare decine di partite dei campionati di Lega Pro e serie D. Tra queste vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lametia, Sant’Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo.
Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia nelle sedi di diverse squadre di Lega Pro e sedie D che sarebbero coinvolte a vario titolo nell’indagine sul calcioscommesse. Le perquisizioni riguardano anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l’indagine, si sarebbero associati per truccare le partite. Le due distinte organizzazioni scoperte, una operante in Lega Pro e una in serie D, erano in grado di alterare i risultati e investire denaro nel giro delle scommesse, sia in Italia sia all’estero.
I poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L’Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona. Fra i personaggi coinvolti nell’indagine, oltre a calciatori ed ex, presidenti e dirigenti di club, figurano anche soggetti stranieri, un presunto appartenente alla cosca Iannazzo, potente clan della ‘Ndrangheta operante nella provincia di Lamezia Terme, e un poliziotto.
La ‘ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina.
Pietro Iannazzo, il presunto boss dell’omonima cosca intratteneva rapporti con presidenti di società di calcio per alterare i risultati. E’ quanto emerso dall’inchiesta “Dirty soccer” condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Catanzaro. E’ proprio intercettando alcuni colloqui di Iannazzo che gli investigatori hanno ricostruito il giro di calcioscommesse.
Questi i nomi delle 50 persone arrestate nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse: Antonio Ciccarone (Direttore Sportivo del Neapolis); Mario Moxedano (Presidente del Neapolis); Francesco Molino (Direttore Sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo); Antonio Palermo(Dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo); Raffaele Moxedano (figlio di Mario e calciatore del Neapolis); Pasquale Izzo (Calciatore della Puteolana); Emanuele Marzocchi (Calciatore della Puteolana); Salvatore Astarita (ex calciatore dell’Akragas); Savino Daleno (ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi); Antonio Flora (Presidente del Brindisi); Giorgio Flora (Vice Presidente del Brindisi); Vito Morisco (Direttore Generale del Brindisi); Ercole Di Nicola (Direttore Sportivo dell’Aquila); Vincenzo Nucifora (ex Direttore Sportivo della Torres); Fabio Di Lauro (ex calciatore e imprenditore); Aleksander Brdanin (presunto finanziatore di combines); Uros Milosavljevic (presunto finanziatore dicombines); Milan Jovicic (presunto finanziatore dicombines); Daniele Ciardi (magazziniere del Santarcangelo calcio); Enrico Malvisi (Imprenditore); Marco Guidone (calciatore Santarcangelo); Francis Obeng (calciatore Santarcangelo); Mohamed Lamine Traorè (calciatore Santarcangelo); Giacomo Ridolfi (calciatore Santarcangelo); Mauro Ulizio (ex Direttore Generale del Monza calcio); Massimiliano Carluccio (socio occulto e dirigente “di fatto” del Pro Patria); Marcello Solazzo (uomo di fiducia di Carluccio Massimiliano); Andrea Ulizio (figlio di Mauro, calciatore del San Marino ed ex del Pro Patria); Ala Timosenco (legata a Fabio Di Lauro e intermediaria / traduttrice con i serbi); Erikson Aruci (collaboratore di Fabio Di Lauro e legato ad Andrea Ulizio); Adolfo Gerolino (ex calciatore del Pro Patria); Vincenzo Melillo (calciatore del Pro Patria); Marco Tosi (ex allenatore del Pro Patria); Stefano Benini (uomo di fiducia di Carluccio); Alberto Scarnà (Sovrintendente della Polizia di Stato e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Maurizio Antonio Pagniello (ex calciatore, ex Presidente del Trento 1921); Ioana Delia Dan (interprete al servizio di Mauro Ulizio); Raffaele Pietanza (uomo di fiducia di Carluccio e Solazzo); Diego De Palma (imprenditore, co-finanziatore dicombines e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Raffaele Poggi (co-finanziatore dicombines; uomo di fiducia di Enrico Malvisi); Edmond Nejaku (imprenditore, presunto finanziatore di combines e scommettitore); Gianni Califano (Direttore Sportivo del Monza); Bruno Califano (padre di Gianni Califano); Massimo Cenni; Ninni Corda (Allenatore del Barletta calcio); Fabrizio Maglia (Direttore Sportivo della Vigor Lamezia); Felice Bellini (ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia); Robert Farrugia (presunto finanziatore di combines); Adrian Farrugia (presunto finanziatore di combines); Sebastiano La Ferla (uomo di fiducia di Felice Bellini).