
ANCONA – Non bastavano i quattro casi scoperti nei giorni scorsi di uova contaminate. Questa mattina ancora una maxi-operazione dei Carabinieri del Nas ha consentito di scoprire casi di contaminazione in due impianti, uno stabilimento di imballaggio in provincia di Ancona e un allevamento in provincia di Viterbo.
In tutto oltre 90mila sono le uova sequestrate: ad Ancona 6mila uova e un allevamento con 12mila galline; a Viterbo, 53mila uova destinate a alimentazione umana e 32mila uova destinate all’alimentazione animale. Lo ha riferito il comandante del Nas, generale Adelmo Lusi, nel corso di una conferenza stampa a Roma sulla vicenda. «Fino ad ora abbiamo 5 o 6 denunciati che corrispondono a 5 o 6 positività, più una che riguarda le omelette. Oggi ne abbiamo denunciati due, ovvero i responsabili dei due allevamenti di cui abbiamo ricevuto la positività: Ancona e Viterbo», ha specificato Lusi.
I reati ipotizzati sono attentato alla salute e immissione in commercio di alimento adulterato. I carabinieri dei Nas stanno indagando su due ipotesi sull’uso del fipronil rintracciato nelle uova in Italia. Una riguarda l’attività di disinfestazione del terreno in assenza di animali, mentre l’altra riguarda la presenza illegale del fipronil nei mangimi.
E se su Ancona sono in corso le verifiche, sull’allevamento di Viterbo non ci sono dubbi: le uova contaminate sono italiane «doc», non provengono dunque dai paesi del nord Europa al centro dello scandalo alimentare. Dopo l’accertamento delle due positività sono già stati operati immediati accessi presso le strutture interessate e i relativi capannoni adibiti ad area di conduzione delle galline ovaiole, spiegano i Nas, e sono in atto ulteriori ispezioni mirate, eseguite insieme alle autorità sanitarie regionali, atte a verificare presso allevamenti la possibile detenzione illecita di farmaci o sostanze non autorizzate indebitamente utilizzate e procedere al campionamento di matrici ambientali (uova in guscio, pelle e grasso, mangimi e acque di abbeveraggio).
Se i Nas ribadiscono che i livelli di firponil riscontrati sono molto bassi («per essere nocivo per gli uomini, deve essere assunto in grandi dosi, almeno 7 uova al giorno») i dati di questi primi giorni di controlli a tappeto successivi all’allerta europea per lo scandalo scoppiato in Olanda sono allarmanti: i Nas hanno svolto più di 250 accessi in allevamenti e centri di distribuzione, e hanno sequestrato 91 tonnellate di uova.
«Si sta allargando in misura allarmante lo scandalo delle uova contaminate», attacca Federconsumatori. «Ci chiediamo come sia possibile che il ministero della Salute, che inizialmente aveva rassicurato i cittadini in merito a possibili contaminazioni delle uova in Italia, abbia sottovalutato una questione di tale portata». «È inconcepibile – conclude l’associazione – che le verifiche siano state effettuate solo in seguito allo scandalo scoppiato nei Paesi Bassi. Questa vicenda ci dimostra che nel nostro sistema di controllo ci sono delle falle: se non fosse emerso il caso delle uova olandesi i prodotti sequestrati sarebbero stati distribuiti, venduti e consumati».
«Voglio tranquillizzare perché in parte il fipronil è un ottimo antiparassitario presente nelle case di molti italiani, per gli animali domestici. È però del tutto vietato negli allevamenti e sugli animali da produzione. Per essere nocivo per gli uomini, deve essere assunto in grandi dosi, almeno 7 uova al giorno. Continuiamo con tutte le nostre verifiche», ha affermato il comandante del Nas, generale Adelmo Lusi.
Ieri altri due nuovi casi di uova contaminate erano stati scoperti in Campania. Si allarga così il cerchio delle regioni coinvolte nel caso fipronil, l’insetticida «fuori legge» a causa dell’uso vietato negli allevamenti e che invece è finito nelle uova destinate al consumo e di conseguenza in alcuni ovoprodotti come le omelette surgelate scoperte ieri in Lombardia.