SULMONA – In apparenza sembrava tutto normale: sulla porta d’ingresso c’era scritto centro massaggi terapeutici. Ma una volta dentro, davanti al cliente si presentava una giovane cinese con camice succinto, rossetto e tacchi a spillo. Una presenza che avrebbe potuto far intuire quali altri tipi di massaggi potevano essere chiesti.
Un’inchiesta lunga e articolata quella condotta dalla squadra anticrimine del commissariato, che ha portato alla denuncia di tre persone: una coppia di cinesi entrambi sui 30 anni e un fisioterapista marsicano di 41 anni: quest’ultimo avrebbe fatto da prestanome.
Per la donna l’accusa è di aver messo su un locale meretricio, così come prevede l’art.3 della legge Merlin, mentre il compagno della donna e il fisioterapista dovranno rispondere di induzione alla prostituzione. Un’inchiesta portata avanti per quattro mesi in cui i poliziotti sono riusciti a raccogliere tutte le prove necessarie per incastrare il terzetto. Lunghi appostamenti nei locali adiacenti al centro massaggi che la coppia di cinesi aveva realizzato nella località della zona artigianale di Sulmona.
E che il centro massaggi funzionava molto bene, lo dicono i numeri che la polizia è riuscita a raccogliere nel corso delle indagini. In un mese di appostamenti sono stati registrati oltre 150 appuntamenti per un volume di affari che sfiorerebbe i 15 mila euro mensili. E questo solo durante gli appostamenti. Alle 30 euro che la fisioterapista avrebbe chiesto per alleviare il dolore alla spalla o alla schiena del cliente, ci sarebbe stato da aggiungere l’extra che sarebbe stato calcolato in base alla prestazione sessuale richiesta, secondo l’accusa.
Insomma, alla fine il cliente per una prestazione completa, avrebbe tirato fuori dal portafogli dai sessanta ai cento euro. In poco tempo gli affari sarebbero aumentati così come i clienti che raggiungevano il centro massaggi: professionisti, imprenditori, pensionati e tanti altri esponenti della Sulmona bene tutti a chiedere prestazioni extra alla bella cinesina.
Molte le persone insospettabili che la polizia avrebbe visto entrare nei locali del centro massaggi e ha potuto seguire nelle successive performance sessuali ascoltando gemiti e richieste particolari dalla stanza affianco. L’ampio fascicolo messo su dall’anticrimine, composto di prove e registrazioni ambientali è ora nelle mani della procura che, a questo punto, dovrà formulare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei tre indagati, i quali nel frattempo hanno chiuso il centro.