
ROMA – Dalle poche parole di Pelù adesso si è scatenato un vero e proprio putiferio. Il rocker ha bollato Matteo Renzi come “boyscout di Licio Gelli” durante la sua performance sul palco del Primo Maggio a Roma. E oggi torna ad attaccarlo dalla sua pagina Facebook: “Renzi è un bugiardo e mente in maniera spudorata sapendo di mentire nei miei confronti, proprio ora ho seguito alcuni Tg e in tutti, ripeto in tutti, è stata ripetuta la menzogna consumata che ‘Pelù ce l’ha con Renzi perchè non gli ha più fatto fare l’estate fiorentina’”. La polemica nasce qualche anno fa. Dal Pd fanno notare che il cantante fu silurato dall’allora sindaco rottamatore dal ruolo di direttore artistico dell’Estate Fiorentina.
Beppe Grillo riprende in un post l’attacco al premier lanciato dal palco di San Giovanni. «Pelù al concerto del 1 maggio ha parlato di Renzie», scrive il leader del M5S prima di riportare integralmente le parole del rocker fiorentino: «Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro», ha detto ieri Pelù. «Sarebbe bene che i comici e i cantanti si occupassero del loro mestiere», risponde sottolinea Alessandra Moretti (Pd), deputata e capolista alle Europee per il Nord-Est.
“Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento”, risponde a Pelù l’esponente del Pd Pina Picierno. «Probabilmente era impegnato in una registrazione di “The voice” e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. – continua la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione sud- forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace, conclude la Picierno, che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese».
Interviene anche il deputato del Pd Dario Ginefra: «Io non ho votato per Renzi al congresso e a volte non ne condivido il modo di fare, ma trovo le parole di Piero Pelù offensive per l’intero popolo democratico». Il collega Edoardo Patriarca è sulla stessa linea: «È davvero preoccupante quando un cantante come Pelù fa concorrenza a Grillo. Ma sappia che il concerto del primo maggio non è certo un talent».
Sull’argomento intervengono anche i sindacati: “Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma sarebbe corretto non usare le iniziative promosse dal Sindacato per fare affermazioni che non condividiamo” afferma la Uil in una nota. «Gli 80 euro, per chi ne guadagna mille, non sono un’elemosina: lo può pensare solo chi ha redditi sideralmente superiori ed è anche offensivo dirlo. Su questo punto- prosegue la nota-, il Governo ha fatto la scelta giusta che, ora, va confermata e resa strutturale».
Pronta la replica di Stefania Prestigiacomo, Forza Italia: “Gli attacchi scomposti e risentiti della sinistra contro Piero Pelù dimostrano come la faziosità continui ad essere di casa da quelle parti. Se al governo ci fosse stato Berlusconi, le battute ironiche contro il signor Pelù si sarebbero tramutate in plauso. Ma al governo c’è un Pd e quindi la Picierno ironizza e pontifica contro il cantante. Bel modo di concepire la libertà di stampa. Il 1 maggio gli artisti sono liberi di criticare solo se governa il centrodestra. Complimenti!». «Pelù esprime il suo pensiero e parte il battaglione dichiarante. È proprio vero che la sinistra vuole la libertà di opinione solo per i suoi, per gli altri preferisce l’esilio”. Ha dichiarato la deputata di FI, Daniela Santanché. «Questo completa il quadro sulla democrazia che stiamo vivendo nel nostro Paese».
Sulla stessa falsariga anche Elvira Savino, Forza Italia, che scegli le pagine di Facebook per illustrare la sua posizione: “’La reazione isterica del Pd alle parole di Piero Pelù sono la fotografia di un mondo che sta cambiando. Per tanti anni i partiti della sinistra hanno spalleggiato e approfittato della propaganda anti-berlusconiana portata avanti dalla cosiddetta elite intellettuale. Ora che qualche volta la subiscono, si infuriano. Noi, invece, ci abbiamo fatto il callo’’.
“È imbarazzante che il Pd con Pina Picierno si occupi di rispondere a Piero Pelu’ invece di dare risposte concrete a quel 42,7% di giovani disoccupati». Scrive in una nota il capogruppo della Lega Nord in commissione Lavoro alla Camera, Massimiliano Fedriga. «Allo stato attuale – prosegue – il governo ha stanziato zero risorse per affrontare il dramma della disoccupazione. Come raccontano i dati diffusi oggi, siamo il terzo paese in Europa per aumento della disoccupazione e Picierno si preoccupa di dire cosa è rock e cosa non è rock. Invece di perdere tempo, Matteo Renzi appoggi la battaglia della Lega Nord e si impegni ad abrogare la riforma delle pensioni Fornero. Solo in questo modo si potrà dare un vero futuro a chi non trova lavoro, permettendo il ricambio generazionale nei posti di lavoro e risolvendo definitivamente il dramma degli esodati”.