PENNE – Genitori e alunni non si sentono più al sicuro. E così piovono le richieste di cambiare edificio. Nella sola giornata di ieri sono state ben 20 le domande di nullaosta da parte di altrettanti alunni dell’istituto comprensivo “Giardini” di Penne decisi a cambiar scuola anche a costo di dover compiere ogni giorno diversi chilometri.
Un anno scolastico partito in salita a causa della chiusura di un intero plesso il 2 settembre a seguito delle verifiche intraprese dopo il sisma del 24 agosto. A nulla è servito, a quanto pare, il tempestivo trasferimento degli alunni in un edificio diverso che ospita già un’altra scuola: nuove perizie tecniche, rispetto a quelle già effettuate nel 2010 e 2011, evidenziavano a pochi giorni dalla prima campanella del nuovo anno scolastico “criticità strutturali e probabile uso di calcestruzzo al di sotto dei limiti previsti dalla normativa”.
Il 14 ottobre scorso, un incontro con l’assessore regionale Sclocco, il sindaco di Penne e i dirigenti scolastici cittadini, sembrava fosse servito a metter nero su bianco l’impegno di Regione e Ufficio Scolastico di rintracciare nel minor tempo possibile una soluzione al disagio vissuto dagli alunni della Giardini costretti a doppi turni. Una soluzione che tarda ad arrivare con ciò che questo comporta per una scuola che rischia di svuotarsi.