L’AQUILA – L’ordinanza sulle scuole della Regione Abruzzo non trova tutti d’accordo. Un documento congiunto dei sindacati in polemica con l’ordinanza del presidente Marsilio che da oggi ha applicato la didattica a distanza in tutta la regione, tranne che per la scuola dell’infanzia. Posizione condivisa e inequivocabile:” Senza vaccini gli istituti devono restare chiusi”.
A nome dei sindacati della scuola parla Carlo Frascari, segretario Snals Confsal Abruzzo. “Bene la didattica a distanza ma non capiamo con quale criterio Marsilio abbia lasciato aperta solo la scuola dell’infanzia visto che anche i bambini più piccoli si ammalano. Il tutto è demandato alla decisione dei sindaci”.
Frascari e i sindacati, inoltre, parlano chiaro: “Senza un piano dei vaccini, le scuole devono rimanere chiuse. Non si può mettere a repentaglio la salute del personale docente, non docente e degli studenti. Per questo chiediamo un incontro urgente al tavolo competente”. Così scrivevano in un documento congiunto:
“Si naviga a vista, con provvedimenti regionali che non tengono conto delle reali condizioni di sicurezza delle scuole e che essendo estemporanei (manca la dichiarazione di zona rossa del Ministero della Salute) non consentono nemmeno la fruizione dei congedi parentali da parte delle famiglie. Occorre però chiarirsi: se il problema delle scuole sono i contagi, risulta davvero inspiegabile mantenere aperte le scuole dell’Infanzia, dove, lo ricordiamo, il rischio è addirittura più alto, considerato che per i bambini non è previsto l’obbligo di mascherina e le insegnanti non sono dotate di dispositivi FFP2. Per riaprire le scuole, e mantenerle aperte, non bastano proclami o iniziative estemporanee di assessori e presidenti di Regione, ma interventi veri e concreti che prevedano presidi sanitari in ogni scuola, screening e tracciamenti efficaci, la dotazione al personale ed agli alunni di DPI adeguati (mascherine FFP2), una concreta rimodulazione dei trasporti e, soprattutto, una vera accelerazione sulla campagna di vaccinazione per il personale scolastico. Senza il completamento della campagna vaccinale per il personale scolastico è impossibile pensare ad una vera ripresa delle attività didattiche in presenza. Le notizie che ci giungono però vanno in senso opposto. Dopo l’inizio della campagna vaccinale in diversi territori sono emerse problematiche, disorganizzazione e confusione generale”.