PESCARA – Sebastiani torna sulla spiacevole vicenda delle sue auto date a fuoco: “Quanto accaduto è opera di quattro scalmanati che non possono macchiare una tifoseria e una città intera. Non posso pensare che il tifo biancazzurro possa arrivare a tanto dopo due anni di serie A negli ultimi 5 anni”.
Sebastiani è amareggiato dopo il vile atto dell’altra notte: “Non esiste che uno debba avere le bombe in casa per un gioco, ma Pescara è una città di gente per bene che sa e riconosce chi lavora in maniera corretta”. Poi torna a parlare della Società: “Devo guardare prima ai conti del club. Se, poi, c’è qualcuno più bravo meglio ancora. Se qualcuno è pronto a subentrare io sono a disposizione. Se arriverà un’offerta da parte di persone serie e sarà congrua alle nostre aspettative, anche per il bene del Pescara, sarà valutata. Andiamo avanti cercando di migliorare. Certo, facendo la guerra con le fionde è difficile vincere. Con questo sistema di ripartizione dei diritti tv, alla fine del campionato spesso le neopromosse retrocedono”.
Sebastiani poi fa un appunto alla tanto discussa formula del campionato che negli ultimi anni ha fatto perdere interesse ai tanti tifosi per via dei verdetti già delineati molto prima della fine del campionato: “Al di là degli errori commessi, deve essere un motivo di riflessione perché avere un campionato spaccato in tre non giova a nessuno. La nostra squadra ha sempre tenuto alto il nome della città, a dispetto della retrocessione di 4 anni fa e quella che potrebbe arrivare, ma questa è la serie A. Io non ci sto a fare solo bei campionati di serie B. È ovvio che tutti soffriamo. Sarei un pazzo ad essere felice delle sconfitte. Le barricate non sono per noi. Abbiamo un’idea di gioco che a Pescara è sempre piaciuta. È chiaro che se ti esponi, rischi di prenderne quattro, ma noi la vediamo in questa maniera”.