GIULIANOVA – Erano costrette a fare sesso con i clienti dalla mattina alla notte senza poter nemmeno uscire dalla casa in cui vivevano segregate a Giulianova. Erano sfruttate da una donna che si occupava anche di acquistare alimenti di prima necessità. Il meretricio veniva praticato in un’abitazione che si trova in una traversa non lontana dalla caserma dei carabinieri. Il flusso costante di uomini, però, non è passato inosservato e i militari dell’Arma hanno denunciato la tenutaria.
Si tratta di K.Y, una cinese di 47 anni, nei confronti della quale è stata applicata la misura cautelare personale del divieto di dimora nel comune di Giulianova, ritenuta responsabile di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I carabinieri hanno scoperto una connazionale cinquantaquattrenne in attività con un cliente ed hanno constatato la mancanza delle norme igienico sanitarie. I rapporti sessuali venivano consumati su due materassi poggiati sul pavimento mentre profilattici nuovi ed usati erano abbandonati alcuni accanto al letto, altri in una vecchia bottiglia di latte. Sono stati fermati anche alcuni clienti, provenienti anche da centri limitrofi, che hanno confermato di aver pagato ed usufruito di prestazioni sessuali in quella casa.
Sono stati sequestrati 500 euro della sfruttatrice, cinque telefoni cellulari, fra i quali quello con il numero pubblicizzato dall’annuncio su Internet in possesso della donna. Per adescare i clienti, K.Y, utilizzava un sito internet di incontri, sul quale pubblicizzava, in maniera esplicita, le meravigliose performance hard delle “ragazze orientali”, di cui forniva un’esaltante descrizione fisica ed un numero di telefono da contattare per gli appuntamenti.
La donna di 54 anni sfruttata, che era priva di qualsiasi documento di soggiorno, dopo un primo momento di palese timore e smarrimento, ha raccontato nel dettaglio di essere giunta in Italia con la prospettiva di lavorare come badante, ma una volta giunta a nella città rivierasca è stata costretta a prostituirsi per pagare le spese sostenute per il viaggio. I carabinieri hanno affidato la donna ad un centro di prima accoglienza che si occupa di vittime della prostituzione.