ROMA – Si profila una spaccatura al centro. Si va verso un nuovo gruppo al Senato, con 12 senatori di Scelta civica. E’ l’ipotesi che circola in queste ore, dopo le dimissioni di Monti e la lite interna al partito. Si tratterebbe degli undici firmatari del documento in sostegno del governo, insieme al ministro Mario Mauro e con Pier Ferdinando Casini, pronti a puntare su una formazione politica dei popolari.
C’e’ ancora l’idea di recuperare tutti, si racconta, sul fronte di chi ha appoggiato il Governo e non ha seguito i distinguo di Monti, ma se i fatti non lo rendono possibile allora un nuovo gruppo sara’ inevitabile. All’inizio si era chiesto un incontro per arrivare ad un chiarimento ma la risposta sono state le dimissioni di Mario Monti, viene ancora sottolineato. Chi ha sottoscritto il documento, si osserva ancora, ha voluto dare dimostrazione di un appoggio convinto al Governo dove ci sono ben quattro ministri provenienti dalla nostra area e ha voluto investire piu’ sulla concordia che sul partito di lotta e di governo. Ovviamente, senza rinunciare al rigore e all’impegno, ma prevedendo uno spazio di legislatura, 5 anni in cui modulare gli interventi, mentre Monti era stato chiamato come Quinto Fabio Massimo Cunctator, nell’emergenza, come il chirurgo che opera in una situazione d’urgenza. Il presidente Monti, viene spiegato, ha interpretato, questa nostra linea come un rapporto collaborativo con il Pdl. Ma con il Pdl siamo al Governo. Non e’ lesa maesta’ ne’ tradimento. E il ministro Mauro, nel suo ruolo istituzionale, non ha rapporti solo con Berlusconi, ma con Epifani e anche con Vendola, con tutte le realta’ politiche italiane. Un leader politico, si osserva ancora, gestisce le dialettiche interne. Quanto al nuovo gruppo, viene spiegato, non c’e’ nessun demiurgo.
Dipendera’ molto da come si conforma la scacchiera, dalle risposte che si daranno i giocatori bianchi e quelli neri. Se si formasse nel Pdl un gruppo governativo contro un altro che lo vuole affondare, il processo politico di ricostruire un area fortemente europeista con un idea liberale di mercato puo’ diventare un disegno politico concreto.
Dopo l’addio di Monti, Pierferdinando Casini e’ andato all’attacco del Professore: “Le accuse di Monti nei miei confronti sono semplicemente ridicole. Monti sa cosa significa governare questo paese quando c’e’ una maggioranza litigiosa.
Questa politica del doppio binario, questo atteggiamento rissoso, anche da parte di Monti, sull’azione dell’esecutivo, questi continui distinguo, non sono accettabili”, ha affermato ai microfoni di Matrix. Quanto alle dimissioni di Monti, Casini ha tagliato corto: “Non gli chiedero’ di ritirarle perche’ questo non mi riguarda”. In Scelta Civica, nei giorni scorsi, “stavo ultimando” una serie di contatti per chiedere “l’adesione al Ppe, cosa che evidentemente non faro’ piu'” perche’ “non mi interesso piu’ di Scelta Civica”, e’ stata la dura dichiarazione del Professore, intervenendo al convegno in memoria di Wilfried Martens al Senato.