CHIETI – I genitori non pagano la mensa per i propri figli. Almeno una parte. Tutto questo, però, al Comune causa un ammanco di cassa rilevante. Ora con la riapertura delle scuole e delle mense scolastiche a Chieti c’è la volontà di voler superare vecchi problemi. Genitori morosi, pur non avendo gravi problemi economici.
La morosità si attesta sui 300 mila euro l’anno. Il sindaco Umberto Di Primio che, insieme al vice sindaco e assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Giampietro, ha illustrato alla stampa le novità approntate per l’anno scolastico 2017-2018 , annuncia che l’Amministrazione comunale è intenzionata a risolvere tale problema con le ingiunzioni di pagamento ai genitori morosi.
Il sindaco Di Primio e l’assessore Giampietro ricordano che “Per il servizio di refezione scolastica il Comune di Chieti assicura circa 2mila pasti al giorno, spendendo circa un milione di euro l’anno. Il costo di ogni singolo pasto è di 4,37 euro, che però viene pagato, per intero, solo dalle famiglie che rientrano nella fascia più alta di reddito, che va dai 25mila euro in su. Le famiglie più in difficoltà (con reddito Isee fino a 2.309 euro), non pagheranno nulla. La fascia superiore (fino a 5038 euro) paga 1,70 euro a pasto. Ci sono in tutto 8 fasce. La più alta (reddito superiore a 25mila euro) paga 4,37 euro a pasto”.
Dopo le proteste dello scorso anno , come quella denominata lo sciopero del panino, il Comune cerca di andare incontro il più possibile alle esigenze delle famiglie. Dopo numerose riunioni con i presidi e i rappresentanti dei genitori è stato redatto il nuovo regolamento mensa. Ci hanno lavorato soprattutto il vice sindaco Giuseppe Giampietro e il consigliere Marco Di Paolo. Ha dato il proprio apporto anche l’opposizione, in particolare con i consiglieri del Movimento 5 Stelle Ottavio Argenio ed Emanuela D’Arcangelo e il consigliere del Partito Democratico Alessandro Marzoli. Il regolamento è stato approvato all’unanimità in consiglio comunale lo scorso agosto.
L’assessore Giampietro spiega che “Organismo consultivo e di controllo è la Commissione Mensa. Sarà costituita da 4 genitori, 4 docenti e 3 consiglieri comunali. Ne fanno parte di diritto il Sindaco, il responsabile della pubblica istruzione e i presidi. La vera novità sono le Sub commissioni istituite presso ogni istituto scolastico in cui sia presente il servizio mensa. Sono composte da 2 genitori e 1 docente. Con le Sub commissioni il sistema diventa molto meno ingessato. I genitori potranno assaggiare i pasti entrando nelle scuole, anche se lo faranno in ambienti separati da quelli degli allievi”.