
ATESSA – “La condizione degli operai in Sevel e’ peggiorata in questi ultimi tre anni: guadagnano di meno e lavorano di piu’, il sistema Ergo Uas ha saturato i tempi di lavoro e creato problemi fisici, non aumentando peraltro la produttivita’”. Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, a margine delle assemblee di fabbrica alle quali ha pertecipato dopo un’assenza forzata di 3 anni.
“Ce n’era un gran bisogno, a quanto pare: le assemblee sono state affollate e molto partecipate, ovviamente non erano solo nostri iscritti – ha sottolineato Landini, che e’ tornato in fabbrica con la Fiom dopo la sentenza della Corte Costituzionale – la divisione sindacale non ha pagato, la scelta di andare per conto proprio e’ stata pagata dai lavoratori, che si sono visti diminuire i salari in questi tre anni a fronte di un aumento del lavoro. Noi chiediamo alla Sevel che all’aumento di produzione prospettato per il 2014 corrisponda un aumento delle assunzioni, ma non di carattere interinale, bensi’ di apprendistato professionalizzante”, ha aggiunto.
“Cosa succedera’ alla Sevel di Atessa dopo la scadenza dell’accordo con Psa nel 2017? Oltre al restyling del Ducato, dov’e’ il nuovo prodotto da mettere sul piatto per rinnovare l’accordo? Lo chiederemo ai vertici Fiat martedi’ nell’incontro in programma a Torino”.Ha aggiunto Landini.
“Vogliamo conoscere i progetti futuri del gruppo Fiat per lo stabilimento Sevel, posto che per il lancio di un nuovo prodotto sono necessari 24 mesi, direi che ci siamo”, ha detto Landini alludendo alla scadenza dell’accordo tra Fiat e Psa (Peugeot e Citroen) fissato inizialmente nel 2017. Recentemente l’accordo e’ stato prorogato di due anni, fino al 2019, come annunciato dalle stesse aziende che compongono la joint venture nata nel 1981, Fiat e Psa. La Sevel e’ lo stabilimento piu’ grande d’Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri; impiega 6.200 lavoratori direttamente, quasi 20mila nell’indotto.