MONTESILVANO – Montesilvano al voto? Forse no. Su questa ipotesi, infatti pende l’udienza al Tar prevista per la prossima settimana sul ricorso del sindaco uscente Attilio Di Mattia in base ad un presunto vizio procedurale nella firma di sfiducia al notaio dei tredici consiglieri di maggioranza. Ma l’aspetto più clamoroso è che se il giudice del tribunale amministrativo dovesse concedere la sospensiva la situazione dovrebbe tornare ad essere “ex stante”.
Praticamente Di Mattia e company tornerebbero tutti al proprio posto. Particolare non di poco conto in un contesto dove, anche con un pizzico di frenesia, già si pongono le basi per una campagna elettorale che potrebbe rivelarsi inutile. Altro fronte quello legato al Dpr per lo scioglimento del Consiglio Comunale: “Non abbiamo motivo di ritenere che il Presidente della Repubblica non abbia firmato”.
Dalla Prefettura di Pescara giungono, dunque, segnali precisi da questo punto di vista. Tutta la documentazione necessaria é stata regolarmente consegnata ed anche se al momento non è ancora arrivato nulla da Roma, quello che conta è la sigla del Capo dello Stato sul Decreto. Una procedura di routine che in passato non ha mai riservato sorprese anche per consentire alla cittadinanza di eleggere i propri rappresentanti e non appesantire la Municipalità con un commissariamento che, nel caso specifico, rischia di durare un anno.