ROMA -Il Governo è ai ferri corti sull’incontro di Salvini con le parti sociali al Viminale. Il leader della Lega ha visto nella sede del suo ministero i rappresentanti di 40 sigle di sindacati e imprese per anticipare la discussione su una manovra ‘fondata sul sì’.
Salvini ha affidato a Siri, l’ex sottosegretario che si è dimesso perchè coinvolto in un’inchiesta della magistratura, il compito di presentare la proposta della Lega per una flat tax «con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le altre e un’aliquota al 15% fino a 55.000 euro di reddito familiare».
Una mossa che Conte definisce «scorrettezza istituzionale», mentre rivendica che sulla manovra «decido io e si fa a Palazzo Chigi». Il premier contesta anche la presenza di Siri: «Non va bene, se si tratta di un incontro di governo». «Che i sindacati trattino con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo, è una scelta di campo», attacca Di Maio che sfida la Lega. «Flat tax? Se è pronta, facciamola subito».
Quanto alle ricostruzioni stampa, che raccontano di un vicepremier che taccia Conte di slealtà per la nota di ieri di Palazzo Chigi sull’invito a Savoini a Villa Madama, «quest’accusa la respingo – replica Conte – non esiste, e so che Salvini non l’ha dichiarata, pensata, né detta, mi è stato assolutamente assicurato che è così. Anche perché questa cosa non sta né in cielo né in terra, quando è uscita la mia nota Salvini è stato informato, anche tramite la sua portavoce», «un’anticipazione che io ho sentito doverosamente di fare a lui visto che era una vicenda che lo coinvolgeva».
Le osservazioni del vicepremier Luigi Di Maio sono «inaccettabili e offensive»: cosi’ Cgil, Cisl e Uil replicano a Di Maio che ha accusato i sindacati di voler «trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso». In una nota Cgil, cisl e Uil sottolineano «di essere stati convocati oggi dal vice presidente del consiglio Matteo Salvini insieme ad altre 40 organizzazioni di rappresentanza in vista della prossima legge di bilancio, incontro peraltro ampiamente annunciato nei giorni scorsi».
Appaiono quindi, aggiungono «del tutto inaccettabili ed offensive, nei toni e nella sostanza, le osservazioni nei confronti dei sindacati avanzate oggi dal vice premier Di Maio al quale ricordiamo che siamo stati ricevuti quindici giorni fa dal Presidente del Consiglio Conte, insieme allo stesso vice premier Di Maio, e siamo ancora in attesa di ricevere la calendarizzazione degli incontri specifici cosi come aveva garantito il Presidente del Consiglio per affrontare i temi contenuti nella nostra piattaforma unitaria, illustrata peraltro almeno tre volte al Presidente del Consiglio».