L’AQUILA – Arrivano buone notizie per le zone colpite dal terremoto. Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto correttivo dei conti pubblici. Nel documento sono contenute, così come annunciato nelle scorse settimane dal premier Paolo Gentiloni, ulteriori misure per la ricostruzione delle Regioni del centro Italia colpite dal sisma.
Si tratta di circa un miliardo di euro all’anno per tre anni (2017-2019), anche se lo schema di decreto, approvato come in questo caso è di norma “salvo intese”, non è ancora dettagliato nei suoi contenuti. Ma sulle misure di rilancio economico del cratere si è sbilanciato anche con un tweet il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. “Via libera alle Zone franche urbane nei Comuni del terremoto – ha annunciato Martina – . Zero tasse e contributi per due anni per le attività d’impresa che daranno futuro alle aree colpite dal sisma. Un aiuto a chi vuole continuare a vivere e lavorare in questi territori”.
Secondo lo schema del provvedimento le imprese che abbiano subito una contrazione di fatturato per effetto degli eventi sismici, potranno beneficiare, in relazione ai redditi e al valore della produzione netta derivanti dalla prosecuzione dell’attività nei Comuni interessati dal provvedimento, di una esenzione biennale Ires e Irpef (fino a 100 mila euro di reddito), Irap (fino a 300 mila euro di valore della produzione netta) e Imu, nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabiliti dai regolamenti ‘de minimis’». Per i dettagli, come detto, occorrerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Sempre ieri è stata pubblicata l’ordinanza per la ricostruzione pesante firmata dal commissario Vasco Errani. In 28 articoli e 85 pagine più tabelle viene tra l’altro stabilito «le domande di contributo per il ripristino con miglioramento sismico di interi edifici gravemente danneggiati (finalizzato a raggiungere una capacità di resistenza alle azioni sismiche ricompresa entro i valori minimi e massimi del 60 per cento ed 80 per cento di quelli previsti per le nuove costruzioni) o per la ricostruzione di quelli distrutti vanno presentate entro il 31 dicembre.